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Salute

Post Covid-19, Chiropratica e benessere psicologico: uno studio e le proposte

I rischi del post Covid-19 e le proposte che provengono dal mondo della Chiropratica per il benessere psicologico. Suggerimenti e indicazioni generali sulla pratica, con tutte le accortezze da seguire

Dopo il Covid-19 si rischia un’ondata di patologie psicologiche e psichiatriche. La lunga quarantena, la solitudine e l’isolamento, i problemi economici, i lutti e lo smembramento delle famiglie hanno acuito le difficoltà della nostra società, colpendo in maniera ancor maggiore quella parte fragile della popolazione che già era in difficoltà. Le maggiori società scientifiche italiane e mondiali hanno avvertito da mesi il rischio di uno tsunami psicopatologico, che inonderà il già precario sistema sanitario nazionale. Ciò che si teme è anche uno smodato ricorso ai farmaci per fronteggiare l’emergenza legata a queste patologie. Per evitarlo è possibile fare ricorso alla Chiropratica. Lo spiega il Dottore in Chiropratica Giancarlo Viano. 

La legge

Dal dicembre 2007, la chiropratica è stata riconosciuta legalmente anche in Italia, con l'inserimento di un emendamento all'interno della legge finanziaria 2008 (art. 2, com. 355): È istituito presso il Ministero della Salute, senza oneri per la finanza pubblica, un registro dei dottori in chiropratica. 

Suggerimenti e indicazioni sulla chiropratica

La cura chiropratica agisce sui disturbi all’apparato muscolo-scheletrico, disturbi comuni causati da microtraumi, stress ed errato stile di vita. La manipolazione chiropratica allevia gli stati di dolore, consentendo l’abbandono di terapie farmacologiche. Tuttavia, prima di sottoporsi a tale trattamento, un paziente dovrà assicurarsi che il chiropratico a cui si rivolge possieda una laurea rilasciata da un'università riconosciuta dalla WFC o dall'ECU. Sovente, operatori non qualificati s'improvvisano chiropratici, mettendo a repentaglio la salute dei potenziali pazienti, recando inoltre un danno all'immagine della chiropratica.

Benessere psicologico e chiropratica: le proposte

Come interviene la Chiropratica sul benessere psicologico?

«Per prima cosa va ricordato che lo stato emotivo di una persona non esiste solo nella sua mente, ma agisce in maniera uguale anche sul corpo, creando alterazioni del metabolismo e della struttura corporea: le tensioni emotive diventano istantaneamente tensioni corporee. La Chiropratica agisce positivamente sul sistema nervoso centrale che è celato all’interno della colonna vertebrale, ne favorisce il corretto funzionamento e al contempo aiuta a ridurre gli stati tensivi a livello muscolo-scheletrico».

 Perché è possibile evitare l’uso di farmaci?

«Attraverso l’aggiustamento vertebrale chiropratico, i segmenti vertebrali che costituiscono la colonna riprendono a funzionare meglio e con maggiore libertà, la conseguenza diretta è che questo permette in primo luogo di ripristinare la normale trasmissione degli impulsi neurologici che intercorrono tra cervello e organi, in secondo luogo, l’aggiustamento chiropratico ha un effetto regolatore sul sistema nervoso. Tutto questo si traduce in una sensazione di benessere generale, di minore tensione e stress, e di riduzione o scomparsa di quelle condizioni che spingerebbero il paziente ad usare farmaci per sopprimere il sintomo».

 Come funziona e cosa cura?

«Il range di azione della Chiropratica è vastissimo: attraverso la colonna vertebrale passano tutti i segnali neurologici che dal cervello vanno al resto del corpo e viceversa, quindi il Dottore Chiropratico, agendo in modo strutturato e specifico può generare effetti positivi sia sulla struttura muscolo scheletrica, sia sul metabolismo e la sfera emozionale».

 Come si fa a sapere se la Chiropratica “fa al caso mio”?

«Basta rivolgersi ad un Dottore Chiropratico dell’Associazione Italiana Chiropratici contattando l’associazione stessa al numero 800 017806 o visitando il sito www.chiropratica.it ed esporre i propri quesiti o dubbi in merito. La Chiropratica è comunque una disciplina che tratta pazienti da 0 a 100+ anni ed ha protocolli specifici per affrontare in sicurezza una vasta gamma di problematiche, l’importante è rivolgersi ad un vero Dottore Chiropratico, e l’Associazione Italiana Chiropratici è il riferimento giusto».

 Possono collaborare Chiropratica e medicina tradizionale?

«Già accade, sono molti i Dottori Chiropratici che interagiscono efficacemente con Dottori in Medicina di diverse specialità. Purtroppo in Italia i veri Dottori Chiropratici laureati secondo gli standard internazionali sulla professione sono pochissimi mentre c’è un elevato numero di operatori vari che dicono di fare “chiropratica” o dicono di essere “chiropratici” senza avere la suddetta formazione o addirittura con falsi titoli di studio o fantomatiche lauree da parte di istituzioni già segnalate nella black list del ministero dell’istruzione. Questo fa sì che molti medici e operatori sanitari sono stati esposti ad una visione della Chiropratica del tutto sbagliata, generando una vera e propria mal-informazione, è necessario quindi informare anche queste categorie in merito alla figura del Dottore Chiropratico».

 Come si diventa Dottore in Chiropratica?

«Conseguendo una laurea magistrale presso college e università accreditate internazionalmente, è un percorso di un minimo di 5 anni a frequenza obbligatoria e a tempo pieno; in Italia questa formazione non esiste ancora, di conseguenza tutti i Dottori  Chiropratici si sono laureati all’estero, ma il paziente deve fare molta attenzione: vedere un “chiropratico” con una laurea estera appesa al muro non è una garanzia proprio perché esistono molte false lauree o percorsi di studio ben lontani dalla giusta formazione chiropratica. L’Associazione Italiana Chiropratici è una garanzia assoluta in questo senso, in quanto accetta e riunisce solo Dottori Chiropratici con la corretta formazione, a garanzia di sicurezza e professionalità».

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