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Corte dei Conti, in Regione disavanzo sanità ridotto da 917 a 65 milioni di euro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Napoli, 1 mar. - (Adnkronos) - "Negli ultimi anni, grazie anche a una maggiore politica di rigore portata avanti dalla Regione Campania, lo stato di disavanzo che appena sei anni fa era arrivato a 917 milioni di euro oggi ammonta ad appena 65 milioni di euro". Lo ha detto il procuratore regionale della Corte dei Conti della Campania, Tommaso Cottone, nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario, ricordando che la Regione Campania e' sottoposta al piano di rientro dal deficit sanitario.
La gestione commissariale, che ha per commissario il presidente della Regione Stefano Caldoro, "ha portato a risultati positivi". Tra i piu' significativi, segnala Cottone, "la riduzione nel 2012 e nel 2013 del debito del sistema sanitario regionale con i conseguenti effetti positivi nella riduzione di interessi e spese".
"Cio' nonostante - ha concluso Cottone - per quanto riguarda le singole gestioni delle varie strutture, la Procura regionale ha ancora intercettato casi assai gravi di criticita' derivanti da un pressoche' totale gap di conoscenze sulle situazioni debitorie-creditorie delle singole aziende".
L'attivita' che ha maggiormente caratterizzato l'anno 2013 per la Procura regionale della Corte dei Conti della Campania "e' stata quella che si e' svolta attorno alle ipotesi di dissesto e di predissesto degli enti locali", ha detto ancora il procuratore Cottone.
Dal 1989 al 2013, ha ricordato Cottone, "123 dissesti su 479 in tutta Italia". "L'onere del risanamento - ha aggiunto - prima ricadente sullo Stato, con la modifica nel 2001, e' stato spostato sullo stesso ente in dissesto. E' un'innovazione che ha avuto rilevanti conseguenze e si comprende la rilevante riduzione del numero di enti locali che hanno fatto ricordo a tale procedura".
"La resistenza da parte degli amministratori locali a far emergere le situazioni di insolvenza ha contribuito a limitare il ricorso a tale impopolare procedura. Il piu' delle volte si perviene a formalizzare il dissesto solo quando il disastro economico e' cosi' grave che non si riescono piu' a pagare gli stipendi: in non pochi casi - ha concluso Cottone - l'avvio della procedura di dissesto coincide con il mutamento delle maggioranze ed e' strumentalmente seguito da un rimbalzo di accuse di responsabilita' politiche e di incapacita' tra vecchi e nuovi governanti".
Sul fronte dei costi della politica "la Regione Campania non sembra voler attuare decisi interventi, e tutti gli interventi della Procura contabile e della Procura ordinaria messi in opera per fare luce sul fenomeno del funzionamento dei gruppi consiliari non hanno, sino a oggi, prodotto risultati soddisfacenti" ha spiegato il procuratore regionale della Corte dei Conti della Campania.
Pur manifestando apprezzamento per "il lavoro del presidente Caldoro" per la "riduzione del 62% dei costi della politica nel 2013 rispetto all'anno precedente", Cottone ha spiegato che "alla conoscenza del funzionamento dei gruppi consiliari e' stato opposto il facile schermo dell'impossibilita' di indagare sulle spese dei gruppi e dei singoli consiglieri che, secondo quanto prospettato dall'Amministrazione, non sarebbero tenuti a rendicontare sulle somme loro assegnate".
In tal senso Cottone ha evidenziato "l'evoluzione della legislazione regionale" e l'abrogazione nel 2012 del comma della legge 18/2000 che prevedeva "un preciso vincolo di destinazione" per le somme relative al 'Fondo dell'assistenza alle attivita' istituzionali dei titolari del diritto di iniziativa legislativa'. "Lo svincolo dell'utilizzo di dette somme da qualunque specifica finalizzazione - ha concluso Cottone - congiuntamente al sistema della loro liquidazione, vulnera per non dire vanifica le insopprimibili esigenze di trasparenza, rendicontazione, responsabilita' immanenti all'attivita' di gestione di tutte le risorse pubbliche".
Dal Cav. Attilio De Lisa di Sanza (Sa) quale dipendente di ruolo dell'A.S.L. Salerno e del P.O. di Sapri in Regione Campania.

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