Abusi edilizi Cetara, sequestri e denunce
Un fabbricato adibito a parcheggio pubblico è stato posto sotto sequestro dagli uomini della guardia di finanza. Dieci persone sono state denunciate all'autorità giudiziaria dagli uomini delle fiamme gialle
E' di un fabbricato adibito a parcheggio pubblico sequestrato e di dieci persone indagate il bilancio di un'operazione messa a segno dai militari della sezione operativa navale della guardia di finanza di Salerno. Le fiamme gialle, nella giornata di ieri, a Cetara, hanno sottoposto a sequestro preventivo, su disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno Vincenzo Di Florio, un fabbricato adibito a parcheggio su tre livelli per complessivi 3365 metri quadrati. L'immobile si trovava in località Cannullo del comune di Cetara. Il decreto di sequestro è stato emesso dal sostituto procuratore della Repubblica di Salerno Carmine Olivieri.
La struttura, riferiscono in una nota i finanzieri, era già stata sottoposta a sequestro a novembre 2011 in quanto realizzata in un'area dichiarata dalle competenti autorità a grave rischio di dissesto idrogeologico e, pertanto, interessata da divieto assoluto di edificabilità.
"Le successive indagini, dalle quali è scaturito l’ulteriore provvedimento cautelare eseguito - si legge ancora nella nota delle fiamme gialle - hanno consentito di evidenziare che il rilascio dell’autorizzazione all’edificazione del manufatto, sarebbe avvenuto in violazione delle norme in vigore, che, in ragione della particolarità delle aree in questione, sanciscono la competenza del Consiglio Comunale a deliberare in materia di programmazione del territorio; nel caso di specie, in particolare, la destinazione ad uso pubblico esclusivo dell’area sarebbe stata deliberata dalla Giunta Comunale, senza la preventiva approvazione dell’istanza progettuale da parte dell’organo consiliare".
Le ipotesi di reato per i dieci indagati sono di danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali, abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità.
Gli abusi edilizi sono stati perpetrati, inoltre, all’interno del perimetro del Parco Regionale dei Monti Lattari, in una zona riconosciuta “patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO.
