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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Agropoli

Cavallo morto ad Agropoli: gli animalisti si costituiscono "parte civile"

Il presidente del Progetto Islander Nicole Berlusconi e Alfredo Riccio (Lndc di Battipaglia) tornano a denunciare a gran voce i mancati controlli degli enti competenti negli allevamenti salernitani

Sono trascorsi pochi mesi dall’intervento della task force animalista composta da Italian Horse Protection, Lega Nazionale per la Difesa del Cane e Progetto Islander, capitanata dall’inviato di Striscia Edoardo Stoppa e dal deputato pentastellato Paolo Bernini, che portò allo spostamento di circa 17 equidi nel centro di incremento ippico di Santa Maria Capua Vetere, ma nonostante ciò il maltrattamento dei cavalli torna ad essere al centro della cronaca cilentana. Cavalli detenuti in condizioni ai limiti della sopravvivenza in stalle spesso abusive, abbandonati a se stessi liberi di circolare sulla strada provinciale o peggio ancora, legati senza acqua e senza cibo ad alberi. Proprio così è morto un esemplare negli scorsi giorni, legato al sole e trovato agonizzante dai passanti nel comune di Agropoli.

Di qui l’ira del presidente del Progetto Islander Nicole Berlusconi e di Alfredo Riccio (Lndc di Battipaglia) che, ancora una volta, tornano a denunciare il comportamento di alcuni allevatori. “In un paese che si reputa civile e in cui il maltrattamento animale è punito dal codice penale non è possibile che un cavallo sia condannato ad una fine così atroce tra l’indifferenza di chi le leggi dovrebbe farle rispettare”. Poi, però, si spingono oltre annunciando che si costituiranno parte civile nel procedimento penale con l’obiettivo di “ottenere condanne esemplari per tutti i responsabili di questo animalicidio”. “Siamo stati ad Agropoli ad aprile e avevamo manifestato ai veterinari Asl massima collaborazione per risolvere il problema del maltrattamento dei cavalli mediante attività di prevenzione e controllo del territorio. A quanto pare – sottolineano Berlusconi e Riccio - non avendo ricevuto riscontri in tal senso, e alla luce di quanto accaduto, la sorte di centinaia di cavalli sembra interessare solo a noi volontari”.

Non solo. Entrambi, infatti, ricordano che quando si sono occupati dei cavalli confiscati dai Nas di Salerno “abbiamo appreso che l’allevamento in cui erano detenuti in condizioni ai limiti della sopravvivenza, che ad oggi continua a funzionare a pieno regime, era anche abusivo e che alle numerose ordinanze di abbattimento emanate dal sindaco del Comune di Laureana Cilento non era stata data esecuzione”. Per tale motivo comunicano che si rivolgeranno direttamente al Prefetto di Salerno sperando che “accolga le nostre istanze ripristinando la legalità e intervenendo in prima persona per risolvere il problema, in sinergia con associazioni e amministrazioni comunali” concludono gli animalisti.  

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