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Cronaca Angri

Angri, mazzetta per continuare a lavorare: condannato sindaco nel napoletano

E' stato condannato ieri dal collegio del tribunale di Nocera Inferiore, Carmine Esposito, ex sindaco di Sant'Anastasia, arrestato nel lontano 2013. Uno dei colloqui intercettati dai carabinieri avvenne ad Angri, nell'Agro nocerino sarnese

Pretese una "mazzetta" da un imprenditore per garantirgli ancora il lavoro con il Comune di cui era sindaco. E' stato condannato ieri dal collegio del tribunale di Nocera Inferiore, Carmine Esposito, ex sindaco di Sant'Anastasia, arrestato nel lontano 2013. L'indagine fu condotta dal sostituto Roberto Lenza presso il tribunale di Nocera Inferiore portò all'arresto del sindaco, con in mano una busta gialla contenente una grossa somma di denaro. I giudici lo hanno condannato ad 1 anno e 2 mesi di reclusione, con pena sospesa. Lo scambio di soldi, 15mila euro, avvenne nel comune dove Esposito faceva il sindaco. A Sant'Anastasia. E' stato giudicato con l'accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità. La vittima era un imprenditore che si era aggiudicato un appalto per la raccolta dei rifiuti. Fu lui stesso a non accettare quel "ricatto", rivolgendosi ai carabinieri di Castello di Cisterna, che avviarono indagini sul primo cittadino, fino a beccarlo subito dopo lo scambio di denaro. 

L'attività investigativa ricostruì la circostanza che ad aggiudicarsi l'appalto per la rimozione dei rifiuti a Sant'Anastasia, in provincia di Napoli, era stata inizialmente un'altra ditta, gradita al Comune, sempre secondo gli inquirenti. In seguito a un ricorso al Tar, la rimozione dei rifiuti era passata ad un altro imprenditore, al quale il sindaco avrebbe fatto capire che se avesse voluto lavorare, avrebbe dovuto versare 5mila euro al mese. In caso contrario lo avrebbe ostacolato. L'imprenditore si rivolse ai carabinieri, che registrarono diversi colloqui intercorsi tra lui e il sindaco. Un colloquio fatto ad Angri, che fece scattare la competenza territoriale al tribunale di Nocera Inferiore. Incontri nel corso dei quali sarebbero stati presi accordi per il pagamento della «mazzetta»: 15 mila euro in tutto. Il sindaco fu arrestato in un bar vicino al Comune, con i carabinieri ad intervenire dopo lo scambio, con la busta con dentro i soldi nelle mani del sindaco. Il primo cittadino si era difeso durante il processo, celebrato con rito abbreviato, sostenendo di essere estraneo a quella vicenda. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro sessanta giorni

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