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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Antonella e Raimondo: due giovani amanti alla corte di Salerno

Nella Salerno medievale tanti sono gli amori vissuti da improbabili protagonisti che hanno lasciato il segno nel cuore della popolazione al punto da trasformarli in canzoni o racconti per tramandarli a mo' di leggende come quella di Antonella e Raimondo.

Conoscete la storia del triste amore di Antonella e di Raimondo? Oggi il Museo archeologico di Salerno si erge dove un tempo esisteva Palazzo di Terracena o Castello di Terracena nell’allora quartiere Hortus Magnus, antica reggia normanna, dove si consumò il dramma amoroso dei due amanti. È una leggenda a vedere protagonisti una delle damigelle più belle che erano al seguito della regina Margherita di Durazzo, Antonella, e il cavaliere Raimondo, fedelissimo del figlio della regina Ladislao. Quando Margherita di Durazzo si rifugiò a Salerno in seguito all’uccisione del consorte Carlo III, fece di Castello di Terracena la sua dimora: qui alloggiava e si prendeva cura di lei la sua corte, di cui faceva parte la bella Antonella. Quando Ladislao, di ritorno dalla guerra, decise di fermarsi nel capoluogo campano per far visita alla madre, non arrivò in città solo ma con il suo seguito di valorosi guerrieri tra i quali spiccava Raimondo, erede di una nobile faglia ungherese. Inutile dire che tra la bella damigella e il valoroso condottiero l’amore sbocciò a prima vista, peccato che l’invidia ci mise lo zampino per cui Ladislao, messo in guardia da una perfida dama del rischio di perdere uno dei suoi migliori cavalieri, proibì a Raimondo di vedere la sua amata. Per rendere più efficace il divieto, ordinò di rinchiudere Antonella in monastero e inviò nuovamente in guerra Raimondo. 


Dopo due anni durante i quali Raimondo si distinse per meriti in battaglia, Ladislao gli concesse di tornare dalla sua amata per poterla sposare e così fu. Peccato, però, che Raimondo fu tratto in inganno dalla stessa dama perfida da sempre invidiosa di Antonella, ovvero Vanna, la sua gemella. A riconoscere l’imbroglio fu proprio la regina Margherita: ammalata di una terribile epidemia, la regina convocò il figlio che accorse al suo capezzale accompagnato da Raimondo e dalla sua sposa. Vedendosela presentare come Antonella, la regina subito la accusò di essere un’imbrogliona perché la sua fedele damigella giaceva moribonda nella camera affianco. Incredulo, il povero Raimondo constatò di persona quanto la sua amata fosse terribilmente ammalata e, ormai in fin di vita, spirò tra le sue braccia. Accecato dal dolore, il cavaliere perse la ragione e si spogliò di tutti i suoi averi, iniziando a errare per la città e per monti e valli alla ricerca vana della sua amata. La leggenda vuole che durante le notti più buie e tempestose, il suo spirito si aggiri nel centro cittadino alla ricerca della sua amata Antonella. 
 

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