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Cronaca

Querela contro Arcigay per "la locandina della discordia", la replica del comitato Marcella di Folco

Il comitato Arcigay di Salerno: "Appare plausibile che questo atto, di cui al comitato non è ancora pervenuta alcuna notizia ufficiale, sia l'ennesimo attacco politico"

"A seguito delle notizie apparse sui social di una presunta querela esposta ai danni del Comitato Arcigay Salerno Marcella di Folco da parte della formazione politica Forza Nuova, il Comitato intende manifestare il proprio stupore rispetto ad un atto che ritiene indebito oltre che privo di fondamento". Lo scrive in una nota Comitato Arcigay Salerno Marcella di Folco: "La querela sarebbe frutto della vicenda legata alla locandina di una serata LGBT tenutasi alcune settimane fa e ritenuta da alcuni gruppi locali come offensiva delle sensibilità religiose di una parte della comunità territoriale. Il comitato tiene a precisare, riscontrando confusione in taluni, che la serata come la locandina non sono state né prodotte né promosse dal Comitato e dunque non vi è alcuna eventuale diretta responsabilità dello stesso. Inoltre vorremmo sottolineare che il gruppo che ha organizzato la serata non ha prodotto la locandina in quanto era già reperibile su internet ma l’ha solo usata, senza modificarla, per promuovere l’evento", hanno precisato.

"Non entriamo di nuovo nel merito della vicenda rispetto alla quale abbiamo chiarito a suo tempo la nostra posizione. -continuano da Arcigay - Fa certamente sorridere un grossolano errore, se così può intendersi, rispetto all’identificazione di eventuali responsabilità. Appare altrettanto plausibile che questo atto, di cui al comitato non è ancora pervenuta alcuna notizia ufficiale, sia l’ennesimo attacco politico volto ad esacerbare lo scontro tra chi come alcuni gruppi intende promuovere una società discriminante, violenta e fondamentalista e chi, come il Comitato, intende lavorare sul territorio per il contrasto ad ogni forma di discriminazione e violenza, in particolar modo nei confronti delle persone omosessuali e transessuali". "Confermiamo la vicinanza al gruppo che ha prodotto la serata e la locandina ribadendo e rivendicando il diritto di ciascuno a comunicare come meglio ritiene il proprio lavoro. Confermiamo inoltre il dispiacere per quanti possano essersi sentiti offesi da quanto accaduto, ma sottolineiamo l’inconsistenza di polemiche che oramai sono andate bene oltre la sana dialettica dentro una comunità in crescita. Auspichiamo che si ridimensionino fatti e visioni, fermo restante la ferma volontà del Comitato a difendersi nelle sedi opportune ed a valutare ogni azione legale a tutela della propria immagine, delle socie e dei soci e del proprio lavoro", hanno concluso dal “Marcella Di Folco”.
 

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