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Cronaca Polla

Ospedale di Polla: attivata l'area post Covid, donata la barella di biocontenimento per i positivi

La barella, del costo di circa 30mila euro, è stata acquistata con una raccolta fondi lanciata proprio dai volontari Gopi-Anpas di Caggiano, a cui un ignoto imprenditore statunitense ha contribuito

E' attiva da questa mattina, presso l'ospedale "Luigi Curto" di Polla, l'area post Covid. L'unico a sud di Salerno, si tratta di un reparto, si aggiunge a quello Covid già attivo, riservato ai degenti contagiati che non necessitano più di terapia intensiva o semi-intensiva, ovvero ai pazienti gia' negativi che devono osservare un periodo di quarantena prima di essere dimessi definitivamente. Da questa mattina sono stati trasferiti i primi due pazienti che sono risultati negativi a due tamponi dopo una lunga degenza nel reparto Covid pollese. "Abbiamo allestito il post Covid in tempi rapidissimi -ha detto all'Ansa il dottore Domenico Rubino coordinatore area Covid di Polla- con un duplice scopo: il primo è quello di ospitare i guariti dal virus piuttosto che farli andare in strutture alberghiere, il secondo, invece, e' dettato dal fatto che se la situazione dovesse precipitare, la stessa area la trasformeremo in un secondo reparto Covid." Attualmente le due strutture, quella Covid e post Covid, sono vicine tra di loro al fine di tenere isolato e lontano da rischi di nuovi contagi tutto il resto del nosocomio pollese. L'ospedale di Polla è competente territorialmente su di un'utenza di oltre centomila persone residenti nel Vallo di Diano e territori ad esso limitrofi.

La donazione

E sempre presso l'ospedale di Polla, i volontari della Protezione civile Gopi- Pubblica assistenza Anpas di Caggiano, il Sindaco Modesto Lamattina e l’assessore comunale Angelamaria Isoldi hanno consegnato la barella di biocontenimento per il trasporto in sicurezza dei pazienti positivi al Coronavirus.  La barella, del costo di circa 30mila euro, è stata acquistata con una raccolta fondi lanciata proprio dai volontari Gopi-Anpas di Caggiano, a cui un ignoto imprenditore statunitense ha contribuito con una importante donazione.Si tratta di un’unità mobile che permette di isolare e trasferire i pazienti affetti da malettie infettive e può essere impiegata insieme a strumenti di rilevazione dei paramentri vitali, in modo che il paziente venga costantemente monitorato durante il trasposto. Inoltre all’interno della barella è presente un sistema a filtri che garantisce il riciclo dell’aria e previene la diffusione degli agenti patogeni, riducendo così la possibilità di contagio del personale sanitario.
 

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