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Sabato, 20 Aprile 2024
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Deruba, minaccia e terrorizza nonna e zia: in manette giovane ucraina

L'ordinanza di custodia cautelare in carcere per violazione della misura di allontanamento dall'abitazione familiare è stata eseguita dalla sezione giudiziaria della Divisione Anticrimine della Questura, diretta da Palmieri

Rapina, estorsione, furto aggravato, minaccia e maltrattamenti in famiglia: questi i reati commessi nei confronti dei propri cari dalla giovane B.C.S., nata in Ucraina nel 1993, ma cittadina italiana e residente a Salerno. Nella serata del 30 maggio, il personale della sezione giudiziaria  della Divisione Anticrimine della Questura , diretta dal primo dirigente della Polizia , Luciana Palmieri, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere "per violazione della misura cautelare dell’allontanamento dall’abitazione familiare emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Salerno", come spiegato dagli agenti.

Bersaglio della diciannovenne, in particolare, la nonna paterna, "torturata" dalla nipote al punto di giungere, insieme ai genitori, alla denuncia della ragazza che "palesemente in contrasto con gli obblighi connessi alla predetta misura cautelare, ha dimostrato una spiccata capacità a delinquere, adusa a comportamenti antigiuridici, in assoluto spregio dei vincoli dell’Autorità, derivanti anche dalla sua personalità, orientata a infrangere gli obblighi e le prescrizioni che le erano state imposte", raccontano dalla Questura.

Nello scorso autunno, la nonna di B.C.S. aveva allertato gli investigatori per la scomparsa di oggetti di valore, custoditi nella propria camera da letto in una cassaforte portatile, contenente anche alcuni monili di valore artistico, denaro ed un lingotto d’oro massiccio di circa un chilo. L'anziana, dunque, affidò tale cassaforte alla sorella, abitante nello stesso palazzo: la nipote, insieme a due suoi amici, riuscì con stratagemmi a sottrarre la cassaforte alla zia, per rivenderne i gioielli presso un esercizio commerciale “Compro Oro”,  nel centro di Salerno, individuato dai poliziotti.

Dalle indagini del personale della settima sezione della Divisione di Polizia Anticrimine, coordinato dall’Ispettore capo  Angelo Labella, è emersa la natura persecutoria e l’atteggiamento ossessivo della ragazza ai danni dei genitori, della nonna e della zia. Liberata da una triste ed estenuante schiavitù, dunque, la famiglia di B.C.S. , proprio a causa delle malefatte della ragazza, ha intanto anche ridotto le proprie finanze. L’arresto è avvenuto presso il porto turistico di Salerno, mentre la ragazza rientrava da una gita a Capri.

 


 

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