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Cronaca Eboli

Assistenti sociali a rischio nei piccoli Comuni: l'allarme del sindaco Melchionda

Il sindaco scrive all'Anci: "Come dovrebbero fare i piccoli comuni che non hanno la possibilità di avere in organico assistenti sociali a garantire questo servizio?"

Assistenti sociali a rischio nei piccoli Comuni. A lanciare l'allarme, il sindaco di Eboli, Martino Melchionda che scrive al presidente dell’Anci Campania e all’assessore regionale alle Politiche Sociali affinché si faccia definitiva chiarezza sul servizio sociale professionale, considerato dalla legge regionale 23/10/2007 n. 11 e dalla stesso Piano Sociale Regionale quale prestazione sociale essenziale. "Occorre fare chiarezza in tempi brevi, per dare certezza agli operatori e agli amministratori. - esordisce Melchionda- La legge regionale prevede tra i livelli minimi delle prestazioni sociali il servizio professionale, da garantire a cura di ogni comune, oltre che dai comuni in forma associata. Tale concetto viene ribadito anche nel Piano Sociale Regionale, secondo cui deve essere garantita la presenza di almeno un assistente sociale ogni 10 mila abitanti. Ora, l’interpretazione che la struttura tecnica dell’assessorato alle Politiche Sociali della Regione sta dando a riguardo (non confortata peraltro da nessuna norma) rischia di vanificare tale obiettivo, con evidenti danni per i cittadini. La Regione sostiene, difatti, che il servizio sociale professionale debba essere garantito esclusivamente dai comuni. Come dovrebbero fare i piccoli comuni che non hanno la possibilità di avere in organico assistenti sociali a garantire questo servizio?", si domanda preoccupato il sindaco di Eboli.

"Questi ultimi, infatti, si trovano nell’impossibilità di assicurare il segretariato sociale, non soltanto per ragioni economiche, ma soprattutto per i limiti di spesa di personale imposti dalle norme sul contenimento della spesa pubblica. - ha aggiunto - Il rischio serio è quello di non riuscire più ad assicurare un servizio essenziale a tutti i cittadini della Campania. Ebbene, ritengo che questo sia un problema di cui l’Anci debba farsi carico, promuovendo un confronto serrato fra gli enti locali e l’assessorato regionale, invitando quest’ultimo a rivedere una posizione rigida e non aderente ai principi che sono alla base della stessa normativa regionale". Secondo Melchionda, intanto, la Regione continua a mostrarsi ingessata burocraticamente e sorda alle esigenze dei comuni e dei cittadini. "Il Comune di Eboli è ancora in attesa delle risorse stanziate per il 2013 e di gran parte di quelle del 2012, anticipate dall’Ente per evitare la sospensione di servizi di primaria importanza per la collettività", conclude amareggiato il Primo cittadino.

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