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Cronaca

Auguri di Natale, i suggerimenti di Moretti ai salernitani: ecco la lettera

L'arcivescovo di Salerno invia una missiva ai fedeli in vista delle festività natalizie consigliando loro di trascorrere le giornate senza dimenticare il vero significato della festa, ossia la nascita di Gesù

Come ogni anno, in vista del Santo Natale, l’arcivescovo Monsignor Luigi Moretti ha inviato una lettera indirizzata a tutti all’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno. “Natale: il vero dono è Gesù” è il titolo della profonda riflessione che scrive l’Arcivescovo partendo dalla consapevolezza che paradossalmente proprio l’aria di Natale che si inizia a respirare in questi giorni rischia di distrarci dal vero significato della festa: la nascita di Gesù, il figlio di Dio che si è fatto uomo per noi. Infatti sostiene l’Arcivescovo che “tutto sembra voler risvegliare un desiderio di qualcosa che manca alla nostra gioia. Ma il presepe sostituito da un finto paesaggio invernale senza Gesù è solo una nuvola di fumo, un’attesa fondata sul nulla, l’illusione di una società buona ma, in verità, buona solo per un giorno”

Il pensiero

La missiva vuole trasmettere un messaggio ben chiaro: “La solitudine dell’uomo - dichiara don Alfonso D’Alessio - si sconfigge non con l’illusione offerta dall’effimero, ma dalla consapevolezza che l’aria di Natale è l’Avvento che prepara l’arrivo di un fratello che ci ama immensamente ci chiede di essere accolto. Tuttavia il Santo Natale non è la sola e mera accoglienza di un amico, bensì di un amico che è il Salvatore e che a Sua volta invita a scambiarci doni come fratelli che lo hanno realmente incontrato”. Da qui una serie di “suggerimenti” che Monsignor Moretti offre all’attenzione dei fedeli e di tutti gli uomini di buona volontà. “Sono i doni dell’amore paziente, caritatevole, benigno e che dà la stura alla gara dell’amarsi vicendevolmente” sostiene don Alfonso D’Alessio.

I suggerimenti

Nella lettera indirizzata ai fedeli, l’arcivescovo dà anche dei suggerimenti. “Regaliamoci meno sigarette, meno soldi per il gioco d’azzardo. Quante famiglie si sono rovinate per questo. Il gioco ci spilla soldi a piccole somme, come quei cartoncini colorati che si grattano con la speranza di diventare ricchi. A Natale, se vogliamo giocare, allora divertiamoci con la tombola, pochi centesimi a cartella, e tante belle risate con i nostri familiari”. E ancora: “Regaliamoci l’impegno a essere meno scortesi, meno pretenziosi. Magari dando meno ordini del tipo: La mia tuta è lavata? Devo andare in palestra!. Oppure meno esclamazioni come: Cucini sempre le stesse cose!. Che bel regalo sarebbe la nostra gentilezza e la nostra collaborazione, iniziando dalle persone che abbiamo più care al mondo". Non solo. Moretti invita i salernitani a regalarsi “una fuga dai social in tutti quei momenti in cui possiamo guardare negli occhi chi abbiamo accanto. Chi è sposato guardi lo sposo, la sposa, i figli, le persone di famiglia. Permesso, grazie, scusa: l’Abc della famiglia, come il Papa ci ricorda costantemente. Più si va avanti con gli anni e più è necessario essere accoglienti. Non permettiamo al tempo che passa di far affievolire la tensione verso il bene dell’altro, l’attenzione verso ciò che l’altro sta vivendo. Tanti matrimoni si salvano con gesti semplici. La stessa cosa vale per il lavoro, la parrocchia, la scuola, la palestra: anche in questi luoghi abbiamo tanto calore umano da donare”. Poi un passaggio sulla riflessione: “Regaliamoci un tempo per riflettere prima di parlare. Possiamo fare del male a qualcuno? Stiamo dicendo la verità o la stiamo adattando a nostra convenienza? Stiamo calunniando qualcuno? Regaliamoci l’espressione cambiamo discorso nel momento in cui sentiamo parlare male di qualcuno. Non diventiamo complici di chi procura il male attraverso la parola”. Ma anche “un passo coraggioso verso chi ci ha fatto del male. Proviamo a ricucire qualcosa, a ristabilire un contatto, a riprendere almeno il saluto. Dirsi solo “buongiorno” la mattina è già meglio che guardarsi male e restare muti, dando forza al rancore. È molto difficile, certo, ma ci si può provare”. E, infine, “regaliamo a noi stessi, innanzitutto, un tempo di silenzio e di preghiera. Con il trascorrere del tempo sperimenteremo i benefici di questa nostra confidenza con il Signore”.

La Madonna

La lettera si conclude con un augurio e un pensiero alla Madonna, icona del dono della vita: “Abbiate per lei –  è il monito di Moretti - un pensiero ogni giorno. Lei è la mamma di Gesù. Immaginiamo con quanta emozione ha atteso il suo bambino e quanto lo ha amato. Tenete sempre vicino a voi la corona del Rosario. Se non lo recitate perché non ci riuscite, perché non avete tempo o pazienza, non importa: basta che abbiate almeno un pensiero al giorno verso la Madre di Dio. Chiediamole di aiutarci a vivere con pienezza il Natale, a essere uomini e donne migliori, capaci di rendere felice chi è accanto a noi. Gesù Bambino svela a ciascuno di noi il volto di un Padre che ci guarda dal cielo sorridendo”.

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