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Cronaca

Bracconaggio, denunce e sequestri sui Picentini: scacco ad una nota squadra di "cinghialisti"

"Esiste una sola emergenza e non è quella del Cinghiale, ma di un altro mammifero...bipede", ha osservato un animalista

Inferto un duro colpo ad una nota squadra di cinghialisti che operava ai limiti del parco regionale dei monti Picentini, ieri mattina. "Era da tempo che li cercavamo.  - racconta un volontario dell'Enpa  - Pensavano di poter fare le cose a loro piacimento, padroni di un territorio violentato da cave e bracconaggio. Li abbiamo sorpresi mentre si preparavano alla battuta. Alcuni erano già posizionati sulle poste. I battitori erano già a lavoro. Quattro persone sorprese con armi modificate - fucili semiautomatici a 5 colpi anziché 3, munizioni a pallettoni - vietate per la caccia al Cinghiale".

Le denunce

I bracconieri sono stati denunciati per maltrattamento, inoltre, poiché avevano lasciato per ore i cani chiusi in auto o accatastati in piccoli box artigianali. In aggiunta, sono stati elevati verbali amministrativi per giornate non segnate. Quattro, dunque, le denunce a cui seguirà una serie di sanzioni per tutta la squadra e per il capocaccia. Quest'ultimo, in base alle norme vigenti, è il responsabile della squadra e ha il compito di compilare i registri e curare l'apposizione e rimozione delle tabelle. "Esiste una sola emergenza e non è quella del Cinghiale, ma di un altro mammifero...bipede", ha concluso l'animalista.
 

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