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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Camorra, 33 arresti nel salernitano: estorsioni per trafficare droga

Le persone finite in manette, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, sono accusate, a vario titolo, di "associazione di tipo mafioso", "associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti"

Dalle prime ore della mattina è in corso una vasta operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Salerno in diversi comuni della provincia. Circa duecento militari, con le unità cinofile, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare,  emessa dal Gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 33 indagati.

I dettagli. Dalle prime ore di questa mattina, a Mercato San Severino, Roccapiemonte, Baronissi, Castel San Giorgio, Nocera Inferiore e Superiore, Pagani e Scafati e in alcuni comuni della provincia di Napoli, i carabinieri di Salerno, insieme al nucleo cinofili di Sarno e al 7° nucleo elicotteri di Pontecagnano Faiano, hanno eseguito 33 arresti, di cui 22 in carcere e 11 ai domiciliari. Associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e munizioni ed altri reati aggravati dal metodo mafioso: queste le pesanti accuse per gli indagati. Sono state anche eseguite 8 perquisizioni in tale contesto. 

L'indagine è iniziata nel settembre 2014: condotta dal nucleo investigativo del Comando Provinciale e della Compagnia di Mercato San Severino, ha consentito di far emergere veri e propri assetti della criminalità organizzata nell'area nord, accertando l'esistenza di un nuovo sodalizio criminale armato, con base operativa nella Valle dell'Irno. A capeggiarlo, due persone contigue al clan camorristicao Fezza-D'Auria Petrosino di Pagani, operativo soprattutto nel campo delle estorsioni e nel traffico e spaccio di droga. Gli arrestati sono accusati di numerose richieste estorsive ed atti intimidatori (alias incendi, pestaggi, esplosioni di colpi di arma e altro) tra il 2014 e il 2016, ai danni di commercianti e imprenditori della zona. Lo scopo era acquisire ingenti somme da reinvestire nel traffico di droga e quindi da usare per il mantenimento delle famiglie degli affiliati al clan. Gli indagati sono risultati anche responsabili della gestione delle piazze di spaccio di cocaina e hashish a Mercato San Severino, Roccapiemonte, Baronissi, Castel San Giorgio, Fisciano e Pagani, approvvigionate a Pagani, Scafati e Napoli. Accertato anche l'utilizzo di armi da fuoco, comuni e da guerra, tra cui anche Kalashnikov AK47, completo di due caricatori e del munizionamento, trovato e sequestrato il 16 gennaio del 2015 in un fondo agricolo di  uno degli indagati. Infine, nel corso dell'indagine, è stato rintracciato ed arrestato un componente del sodalizio, colpito di un altro provvedimento restrittivo per reati associativi e sfuggito alla cattura ad ottobre 2014. Era latitante anche grazie all'aiuto dello stesso sodalizio. Altre due persone sono state arrestate e decine di assuntori di droga sono stati segnalati alla Prefettura, con il sequestro di 50 grammi di coca e altri 50 grammi di hashish.
 

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