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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Cipriano Picentino

Polpette avvelenate e tossiche: strage di cani a San Cipriano Picentino

Nel mirino non solo cani randagi ma anche semi-accuditi, oltre verosimilmente gatti ed animali selvatici (volpi ed altri predatori). Il sindaco Aievoli: "L'unità cinofila ha effettuato con i propri cani una perlustrazione delle zone"

Strage di animali a San Cipriano Picentino, dove nei pressi di via Inserteta, via Marchesiello, Don Zeno Saltini e nelle zone limitrofe sono state rinvenute esche o polpette  tossiche e nocive, che stanno uccidendo cani, non solo randagi ma anche semi-accuditi, oltre verosimilmente gatti ed animali selvatici (volpi ed altri predatori). Sin dalla mattina del 21 marzo, i residenti hanno segnalato la morte, tra atroci sofferenze, dei propri animali; in pericolo non solo gli amici a quattro zampe, ma anche i bambini che frequentano parchi e giardini della zona.     

Gli abitanti si sono rivolti al sindaco Gennaro Aievoli affinché si attivi dando disposizioni alla Polizia Municipale di indagare sul fenomeno e ricordare alla cittadinanza che, per l’uccisione di animali – art. 554 bis del codice penale - è prevista la reclusione fino a due anni. San Cipriano Picentino è dotato addirittura di un Regolamento di tutela e benessere degli animali, approvato nel 2012, che all’art. 8 recita: “Su tutto il territorio comunale è proibito a chiunque spargere, depositare, liberarsi e/o disfarsi in qualsiasi modo, di materiale contenente veleni o altre sostanze che siano tossiche o irritanti, in luoghi ai quali possano accedere animali. I medici veterinari, privati o operanti all’interno dell’Azienda Sanitaria Locale, sono obbligati a segnalare all’Amministrazione tutti i casi di avvelenamento di animali di cui vengano a conoscenza. In detta segnalazione dovranno essere indicati il tipo di veleno usato e la zona in cui gli avvelenamenti si sono verificati”. La sanzione per chi viola la norma può arrivare fino a 500 euro.

Ma il primo cittadino Aievoli si sta già interessando della questione: “L'unità cinofila dell'ex Corpo Forestale dello Stato ha effettuato con i propri cani una perlustrazione delle zone e si è provveduto altresì ad una pulizia più accurata. Facciamo comunque attenzione”. Intanto il comitato Uniti per Chicca lancia un appello ai cittadini affinché “aiutino ad individuare i criminali che stanno spargendo il veleno e ricorda che il problema del randagismo non si risolve certo in questo modo, ma con una capillare campagna di sterilizzazione di concerto tra l’amministrazione comunale e la locale Asl e la verifica dell’effettiva registrazione in anagrafe canina di tutti i cani padronali”.  

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