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Cronaca Capaccio

Palombaro in difficoltà a Capaccio, lo salva l’Iperbarica del Ruggi

Il militare era impegnato le attività di bonifica da residuati bellici lungo il litorale, un palombaro del Gruppo Operativo Subacquei del Nucleo SDAI Napoli della Marina Militare

Durante le attività di bonifica da residuati bellici lungo il litorale di Capaccio-Paestum, un palombaro del Gruppo Operativo Subacquei del Nucleo SDAI Napoli della Marina Militare ha accusato una parestesia alla gamba destra dovuta a sindrome da decompressione. 

I soccorsi

E’ stata necessaria l’assistenza della camera iperbarica dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, che ha prontamente soccorso il palombaro, il quale, dopo le cure del caso, è stato dimesso. La struttura ospedaliera di via San Leonardo ha ricevuto anche una importante lettera firmata da Gianfranco Tommasi, Capo Nucleo SDAI Napoli.

La lettera al Ruggi:

“Spettabile Direzione Generale Spettabile Direzione Sanitaria,la presente per esprimere tutta la gratitudine del Gruppo Operativo Subacquei del Nucleo SDAI Napoli della Marina Militare, per l’efficiente supporto fornito dalla Vs. struttura ospedaliera ed in particolare dal Reparto di Medicina Iperbarica, in occasione dell’incidente occorso al nostro Palombaro, il Sottocapo di seconda classe (ometteremo il nome, ndr), il quale durante le attività di bonifica da residuati bellici lungo il litorale di Capaccio-Paestum, ha accusato parestesia alla gamba destra dovuta a sindrome da decompressione.In tale spiacevole occasione, per il nostro militare, ho potuto verificare l’efficienza del Reparto di Medicina Iperbarica e non solo, che tempestivamente ha provveduto ad individuare la patologia e trattarla in maniera coscienziosa e professionale.Durante i trattamenti OTI ho avuto l’onore di conoscere il personale medico e tecnico del Reparto, potendone apprezzare il lato umano di ognuno di essi, per tale motivo rivolgo i miei complimenti al Dottor Lo Pardo per il suo staff che si è occupato del Sottocapo e mi ha costantemente tenuto informato sull’andamento del trattamento affinché lo Stato Maggiore sapesse in maniera puntuale e precisa sull’andamento delle cure.Quello che scrivo potrà sembrare anche scontato ma, nel corso degli anni ho avuto occasione di poter “saggiare” altre strutture aventi reparti di medicina iperbarica per situazioni analoghe e non ho nessuna difficoltà ad dichiarare che l’operato del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona è di una qualità ed efficienza superiore. Tale qualità si raggiunge solo attraverso l’amore verso il proprio lavoro dovuto all’impegno di uomini che credono nella propria missione e nei continui investimenti in termini di ricerca ed ammodernamento delle apparecchiature medico-iperbariche che in periodi come quelli che attraversiamo richiedono enormi sacrifici in temini umani e finanziari, ma tali difficoltà non distolgono chi quotidianamente come Voi e noi opera per il bene della collettività.Oggi il nostro militare si trova presso il proprio domicilio convalescente per quanto accaduto e non vedo l’ora di poterlo riavere tra i ranghi del Nucleo SDAI di Napoli dove presta servizio, per poter operare nuovamente nelle zone di Capaccio- Paestum con la consapevolezza della presenza del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona che veglia sulla nostra sicurezza. Con “profonda” gratitudine, Com.te Gianfranco Tommasi”

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