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Cronaca Castel San Giorgio

Un caso di "Blue Whale": indagato 30enne per istigazione al suicidio

La vittima una ragazza minorenne residente nel Nord Italia. La Procura ha conferito incarico per svolgere un accertamento irripetibile sul materiale sequestrato in casa dell'uomo

Un presunto caso di «Blue Whale», il "gioco" che viene dalla Russia e che può spingere le vittime anche al suicido, arriva alla Procura di Nocera Inferiore. Nel registro degli indagati - come riporta il quotidiano Il Mattino -  è stato iscritto un 30enne di Castel San Giorgio, accusato di istigazione al suicidio. Nei giorni scorsi, prima del week end, al secondo piano del tribunale di via Falcone il sostituto procuratore, titolare dell’inchiesta, ha conferito incarico ad un perito affinché si attrezzi a svolgere un accertamento tecnico irripetibile sul materiale in possesso degli investigatori. Si tratta di telefoni cellulari e computer. Un atto necessario, cuore di un’indagine coperta dal massimo riserbo, in quanto la vittima presunta risulta essere una ragazza di minore età. Non residente in Campania, ma al Nord Italia. L’obiettivo della magistratura è quello di appurare il tenore dei messaggi che i due si sarebbero scambiati. Parole e frasi che avrebbero spinto la ragazza - questa l’ipotesi che ha generato l’apertura del fascicolo - a procurarsi dei tagli sul proprio corpo. In particolare, su di una gamba.

Il "tutore" e le regole del gioco

In questo caso, l’uomo - secondo il percorso della «balena blu» - avrebbe rivestito il ruolo di «curatore», ovvero di chi indurrebbe l’altra parte, quella più debole, a punirsi. Non si è ancora sicuri che si tratti del fenomeno che in Russia, ad esempio, avrebbe provocato la morte di oltre cento adolescenti. Il dettaglio che lascia l’ipotesi in piedi sono i tagli che la ragazza si sarebbe provocata, per sua volontà, sul corpo. Questa ed altro materiale era finito in una denuncia, inserita poi nel faldone della Procura di Nocera Inferiore. Circostanza che aveva spinto la polizia giudiziaria ad effettuare una perquisizione, con sequestro, presso il domicilio del 30enne indagato. Giunto alle cronache in Italia con un’inchiesta de "Le Iene", il "gioco" viene costruito da alcune regole, una cinquantina, pari ai giorni nei quali chi partecipa è costretto poi a seguire ciò che gli viene imposto. Tra gli obblighi, c’è anche quello di procurarsi ferite sul corpo. La minore, in questo caso, si sarebbe fermata in tempo. Una fortuna, qualora la ragazza sia stata davvero manipolata per un periodo, se si pensa che una delle regole del «Blue Whale» è di non riferire nulla ai propri genitori. Dialoghi e conversazioni tra chi guida il “percorso” e chi vi partecipa si consumano spesso in chat o in gruppi protetti esistenti sulla rete. L’indagine che conduce la Procura procede per step: serve analizzare il materiale sequestrato all’indagato, per accertare se si tratti di un caso del genere o di qualcosa di ordinario ma altrettanto pericoloso per la ragazzina coinvolta.       

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