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Cronaca

Castello Arechi e Forte "La Carnale" nel degrado: la denuncia di D'Amato

Il coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia-An attacca a muso duro l'operato dell'amministrazione comunale di Salerno e ricorda le scelte fatte in passato dalla Giunta Cirielli alla Provincia

Il castello Arechi e il forte La Carnale versano in condizioni di degrado. A denunciarlo è il portavoce cittadino di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale Antonio D’Amato, che pungola l’amministrazione comunale di Salerno: “La vicenda Castello Arechi con il suo splendido isolamento ha del paradosso. Va in primo luogo sottolineato che l’Amministrazione Provinciale, sotto la guida dell’onorevole Edmondo Cirielli, ebbe la doverosa lungimiranza di recuperare alla città di Salerno e alla sua Provincia, un patrimonio di assoluto valore storico. Il Castello - ricorda - fu restituito al suo splendore e reso fruibile ai cittadini. Particolare non trascurabile: fu raggiunto un accordo, grazie anche all’ausilio dell’Autorità Portuale, allora retta da Andrea Annunziata, con il quale si consentiva ai crocieristi di poter visitare il monumento”.

Per questo l’esponente della destra salernitana si domanda: “Qual è la situazione odierna? Il Castello è abbandonato e ridotto a sala di ricevimenti di battesimi e prime comunioni con l’augurio, da parte nostra, che non sia destinato all’accoglienza dei migranti. L’amministrazione comunale ancora discute sulle iniziative da mettere in campo per la fruibilità del monumento scaricando sulla Provincia le responsabilità del suo abbandono dimenticando però che l’Ente è retto dal Pd e che l’odierno assessore al bilancio del Comune di Salerno è stato anche consulente economico dell’attuale presidente. Il classico scarica barile”.

Analoga vicenda, sebbene di proporzioni diverse, riguarda il forte La Carnale altro monumento anch’esso dato ai consumi dei banchetti ed ora abbandonato senza che se ne conosca il destino. “Il sogno del turismo congressuale, semmai partito, è miseramente fallito. La verità, ribadiamo ancora una volta, è che la vocazione turistica di questa città non è mai stata sviluppata in oltre venti anni di quest’amministrazione che ha preferito dare spazio ai comitati d’affari del cemento selvaggio. Il turismo del mordi il panino, mentre guardi le luci, e fuggi non può essere il destino di questa città. La terra ed il mare che ci circondano sono la nostra autentica ricchezza !! Si è perso troppo tempo, forse è tardi, ma mai come ora è necessario convocare dei tavoli di discussione dove tutte le componenti della nostra società, contribuiscano a formare un progetto serio e duraturo per Salerno” conclude D’Amato.

  

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