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Cronaca Cava de' Tirreni

Ospedale di Cava, il reparto di "Ginecologia" resta chiuso: pronte nuove proteste

A stabilirlo è stata una sentenza del Consiglio di Stato. Soddisfatti i vertici del Ruggi d'Aragona: "I giudici hanno ritenuto totalmente valide e motivate le opposizioni presentate dall'allora commissario ad acta Nicola Cantone"

Nuovo colpo di scena nella querelle giudiziaria che coinvolge l’ospedale "Santa Maria dell'Olmo" di Cava de’ Tirreni. Dopo le polemiche e le proteste dei mesi scorsi, nella giornata di ieri il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dell’azienda ospedaliera-universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona stabilendo la chiusura del reparto di Ginecologia. “I giudici della terza Sezione di Palazzo Spada, udito il legale dell’azienda ospedaliera universitaria, Lorenzo Lentini, in sede giurisdizionale – si legge in una nota ufficiale della struttura sanitaria di via San Leonardo - hanno ritenuto totalmente valide e motivate le opposizioni presentate dall'allora commissario ad acta, Nicola Cantone, al ripristino dell’area materno-infantile presso l’ospedale di Cava de' Tirreni, considerata anche l’organizzazione, disposta dallo stesso Commissario, di un servizio ambulatoriale diurno. Con questa sentenza, l'Unità operatica complessa di Ginecologia presso l’ospedale Santa Maria dell’Olmo viene definitivamente soppressa e accorpata all’azienda ospedaliera universitaria di Salerno”.

Intanto, appresa la notizia, il comitato “Diritto alla Salute” annuncia che sono pronte nuove manifestazioni di protesta per difendere le attività dell’ospedale metelliano.  

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