Bufera all’Ises di Eboli, dove un gruppo di dipendenti ha rassegnato le dimissioni denunciando, in una lettera inviata al direttore generale dell’Asl Antonio Giordano e al commissario liquidatore Angela Innocenti,  irregolarità e omissioni nella gestione del Centro. Ma ecco le accuse, scritte nero su bianco nella missiva, riportate dal quotidiano La Città. “Da più di un anno manca il pagamento delle rette da parte dell’Asl – scrivono – la partecipazione di alcuni soggetti privati al sostegno delle spese per i pazienti residenziali non ha coperto e non copre il reale fabbisogno lasciando tanti dubbi su probabili secondi scopi dei finanziatori. Si tratta, infatti, di imprenditori impegnati nello stesso settore e di cui non si può escludere l’intento speculativo”.

Nel mirino degli ex dipendenti, però, anche i pasti destinanti alla Caritas: “La mancanza di risorse economiche è ulteriormente testimoniata dalla scadente assistenza sanitaria per l’assenza di consulenti medici specialisti che nel passato offrivano il soddisfacimento dei delicati bisogni dei pazienti a cui ci riferiamo – sostengono gli ex dipendenti – tutto ciò rende l’assistenza materiale carente per qualità e quantità anche solo per ciò che concerne i generi di prima necessità: alimentazione, abbigliamento e biancheria”. Ancora: “L’alimentazione è scorretta; non rispettano le prescrizioni alimentari indicate dall’Asl per pazienti neurologici – denunciano – il cibo, talvolta fornito dalla Caritas, risulta quasi sempre inadeguati". Oltre alle 18 mensilità arretrate, già da luglio i dipendenti si sono dovuti accollare anche il mantenimento dei pazienti. I pasti che quotidianamente vengono distribuiti sono il frutto della solidarietà come testimoniato pubblicamente da una dipendente durante l’occupazione dell’Asl. Dopo il taglio dei costi il pranzo dei pazienti è stato preparato con prodotti regalati da parenti”.