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Cronaca Vallo della Lucania

Sanità, chiude la centrale del 118: i sindaci pronti alla protesta

E' rivolta nel Cilento contro il provvidimento, inserito nel Decreto Balduzzi, che prevede una modifica del servizio di prima emergenza sul territorio provinciale di Salerno

I sindaci del Cilento alzano le barricate contro il possibile trasferimento del servizio d’emergenza/urgenza 118 dall’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Secondo il decreto Balduzzi, infatti, la locale centrale dovrebbe scomparire, mentre continuerà a funzionare solo quella di Salerno. In prima linea Antonio Aloia, Enrico Gnarra ed Eros Lamaida, rispettivamente primi cittadini di Vallo della Lucania, Moio della Civitella e Castelnuovo Cilento, che, in un documento congiunto prendono di mira il Governo. “E’ un’ingiustizia perché lede il diritto alla salute e alla vita di centinaia di migliaia di persone, di circa trecentomila cittadini dell’intera area Parco che vivono in oltre 80 Comuni, in un contesto orografico di difficile accesso, se non proprio di isolamento”. “La perdita del nostro 118 – spiegano i sindaci - significa perdere:  la possibilità di effettuare, come è stato fatto in questi anni, ventiduemila interventi tra codici rossi, gialli, verdi e bianchi;
la possibilità di ricerca di circa 7mila posti letto tra casi clinici urgenti e non urgenti; l’attività di elisoccorso, fatta quasi a cadenza settimanale;la possibilità di ricerca di posti letto extraregione;la possibilità di dare centinaia di consigli telefonici; l’ attivazione psichiatrica , fatta scrupolosamente centinaia di volte, seguendo, passo per passo, ogni intervento;la professionalità degli operatori della centrale operativa che con senso di abnegazione hanno garantito, nel corso di questi anni, l’efficacia del servizio”.

Alza il tiro contro questa decisione anche il sindaco di Gioi e presidente del Comitato del Distretto Sanitario di Vallo della Lucania Andrea Salati: “Si ritorna a minacciare le barricate, a distanza di  quattro anni, maggio 2012, per evitare l’ennesimo scippo in sanità ai danni del territorio a sud della Provincia ex SA/3. Poi aggiunge: “Allora con una mobilitazione di massa lo evitammo e si pensava che si procedesse a migliorarne l’efficacia e l’efficienza non certamente all’ennesimo tentativo di chiusura della Centrale di Vallo. Invece ci risiamo per non farci mancare i ricorsi storici in tema di servizi essenziali nel territorio Parco a sud di Salerno. Non è stato tenuto neanche stavolta la mole di l lavoro svolto ne tantomeno la particolare strutturazione del territorio vasto e variegato, che rappresenta una realtà diversa dal contesto provinciale, che ha bisogno di un’organizzazione di emergenza urgenza che dia risposta in tempi più rapidi possibili. Pertanto, la conoscenza del territorio è uno dei punti cardini”.

E continua: “Perciò è necessaria la conservazione della Centrale 118 incardinata a Vallo della Lucania con conseguente salvaguardia e miglioramento delle postazioni di emergenza dislocate sul territorio. Convocherò nei prossimi giorni - annuncia -  il Comitato di Distretto e inviterò a partecipare anche il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl per fare il punto della situazione e stilare un documento che possa aprire la necessaria concertazione con i nuovi  vertici  aziendali per presentare loro la nostra particolare realtà territoriale e far riflettere sulla inopportunità di un provvedimento che penalizza una volta di più il territorio e i suoi abitanti. Siamo pronti – conclude Salati - a dare battaglia come è già avvenuto in  passato, anche con azioni forti e visibili, coinvolgenti pure le popolazioni  amministrate stanche di continue penalità a livello di servizi essenziali, in particolare in sanità, che angustiano un  quotidiano già molto difficoltato”.

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