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Cronaca

Fonderie Pisano: anche Sel alla manifestazione del 27 settembre

"Sel - esortano dal partito - chiede che l'amministrazione comunale di Salerno vincoli la destinazione della futura area di risulta a verde pubblico e a scopi sociali, sportivi e culturali"

I circoli salernitani di Sinistra ecologia libertà parteciperanno alla manifestazione, organizzata dal comitato Salute e vita, che si terrà il 27 settembre per chiedere la delocalizzazione delle fonderie Pisano ed il risanamento dell'area.

"Nell’aderire convintamente alla manifestazione - si legge in una nota del partito - i circoli cittadini di Sel ribadiscono che Il diritto alla salute, il diritto al lavoro e la salvaguardia dell’ambiente sono principi irrinunciabili e non possono essere posti in contraddizione tra loro purchè chi ha la responsabilità di programmare lo sviluppo urbanistico sancisca definitivamente il principio che non possono più essere tollerati insediamenti industriali all’interno dell’abitato, gli imprenditori degni di questo nome perseguano il giusto profitto investendo nella propria azienda, nell’innovazione tecnologica dei prodotti e dei processi produttivi, nel rispetto della legge e della comunità di cui fanno parte, le istituzioni preposte alla tutela della salute e dell’ambiente, svolgano con trasparenza e fino in fondo il proprio dovere di verificare il rispetto della legge e di prevenire e sanzionare gli abusi".

"I circoli cittadini di Sel ritengono non più rinviabile la delocalizzazione degli impianti - continuano - D’altra parte, non è detto che l’area industriale di Salerno debba essere per forze di cose all’interno dei confini comunali. Altre aree industriali nella provincia, dotate di infrastrutture più adeguate, spazi non ancora saturi e lontani dall'abitato, potrebbero rappresentare una scelta più saggia e opportuna".

"Sinistra ecologia libertà - esortano dal partito - chiede che l’amministrazione comunale di Salerno si assuma in pieno le sue responsabilità. In particolare che vincoli la destinazione della futura area di risulta a verde pubblico e a scopi sociali, sportivi e culturali, che si attivi per un riqualificazione urbanistica delle aree di Fratte, di Cappelle, di Brignano, dell’area archeologica, di Matierno, di Capezzano e di Cologna che sia finalizzata alla valorizzazione dell’area archeologica e prevenendo ogni ulteriore consumo del suolo e che prenda atto che dalla sua costituzione a oggi, l’Asi ha svolto il suo ruolo in maniera tutt’altro che efficace e, pertanto, esca dall’ente e si riappropri della titolarità piena dell’attuale area industriale".

"Infine, Sel chiede che la proprietà renda noto il proprio piano industriale e si assuma le sue responsabilità nella bonifica della zona interessata dalla sua attività in quasi sessant’anni" concludono.

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