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Cronaca Cava de' Tirreni

Scandalo al Comune di Cava: benzina, cene e pellegrinaggi per "rimborsi"

Come riportato da Metropolis, il sindaco accusato di favoreggiamento chiarirà la sua posizione soltanto sabato pomeriggio, in un'apposita conferenza stampa

“Sono assolutamente sereno, perché ciò che ho dichiarato come persone informata sui fatti in una precedente audizione dai carabinieri, è esattamente ciò che corrisponde al vero e che ho già documentato, per questo sono rimasto sorpreso da questo avviso di garanzia. Tuttavia sono pronto a tornare dagli inquirenti per chiarire tutta la vicenda, avendo già prodotto tutta gli incartamenti necessari per dimostrare la mia estraneità rispetto a quanto mi viene contestato”. Queste le parole del Primo cittadino di Cava de' Tirreni, Marco Galdi che insieme ad altre 43 persone, nella giornata di lunedì, ha ricevuto un avviso di garanzia, nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi destinati ai gruppi consiliari.

Come riportato da Metropolis, il sindaco accusato di favoreggiamento chiarirà la sua posizione soltanto sabato pomeriggio, in un’apposita conferenza stampa. Nel corso delle indagini avrebbe reso delle dichiarazioni non corrispondenti al vero per agevolare i colleghi politici. Ad ogni modo, nel mirino due consiliature, quella del centrosinistra, quando a capo dell’amministrazione c’era Luigi Gravagnuolo e quella attuale del sindaco, Galdi. Sempre su Metropolis, si legge "Benzina, cene, pellegrinaggi, acquisti di tablet, pc e cellulari per una spesa complessiva di circa 80mila euro sarebbero stati pagati dall’amministrazione comunale sotto forma di rimborsi ai gruppi consiliari". Nella lunga lista di indagati, c’è anche il consigliere regionale Giovanni Baldi e gli ex sindaci della città metelliana, ma in qualità di consiglieri comunali di opposizione, Alfredo Messina e Luigi Gravagnuolo.

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