Corruzione e abuso d'ufficio al Comune di Scafati, parte un nuovo avviso di garanzia

Riflettori puntati sull'inchiesta che ha fatto tremare il Comune di Scafati, in cui gravitano le accuse di corruzione, concussione e abuso d'ufficio. Notificato in questi giorni dagli uomini della Dia, infatti, un nuovo avviso di garanzia a firma del sostituto procuratore Antimafia Vincenzo Montemurro, per l’architetto Maria Gabriella Camera, per via di alcune presunte irregolarità sulla nomina di un tecnico per una serie di lavori pubblici al Comune.

L’Antimafia ha contestato, intanto, anche la tentata violenza privata al sindaco Pasquale Aliberti e al fratello Nello nonché a Gennaro Ridosso, per delle presunte minacce di morte nei confronti di due giornaliste che avrebbero scritto articoli non graditi al primo cittadino.

L'inchiesta.  Gli uomini dell’Antimafia insieme ai carabinieri di Nocera Inferiore, già lo scorso anno, hanno sequestrato documenti su appalti e lavori pubblici svolti nella città dell’Agro. Le perquisizioni si estesero anche alla casa della segretaria comunale Immacolata Saia e a quella di un membro dello staff comunale. Loro quattro, insieme a Monica Paolino, moglie del sindaco Aliberti e presidente della commissione Antimafia della Regione Campania sarebbero accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concussione, corruzione, scambio elettorale politico-mafioso ed abuso d'ufficio. Nel corso delle attività, presso la sede del Comune di Scafati, fu eseguito un decreto di sequestro di documentazione relativa all'aggiudicazione di appalti pubblici tra cui quello relativo alla realizzazione del polo scolastico comunale dell'importo di circa 6 milioni di euro, al conferimento di incarichi a tempo determinato ai dirigenti dell'Ente e alle determine inerenti i lavori di riqualificazione urbanistica e stradale.