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Cronaca Scafati

Scafati, rischio contagio: scarcerato Muollo, condannato per omicidio

Il 57enne è accusato di essere il mandante dell'omicidio di Salvatore Ridosso. I giudici, per motivi legati al suo stato di salute, hanno accolto l'istanza presentata dagli avvocati

Le sue condizioni di salute non sono compatibili con il regime carcerario, soprattutto ora che è in corso l’emergenza Coronavirus. Per questo il tribunale di sorveglianza di Salerno ha concesso, momentaneamente, gli arresti domiciliari a Ferdinando Muollo, 57 anni, detto "o'dentista", ritenuto il mandante dell’omicidio di Salvatore Ridosso e condannato, con il rito abbreviato, a 12 anni e 6 mesi di reclusione con sentenza passata in giudicato. A presentare istanza di scarcerazione, nei giorni scorsi, i suoi legali di fiducia in quanto Muollo soffre di cardiopatia dilatativa post ischemica trattata con by-pass e fibrillazione atriale, come dimostrato dalle cartelle cliniche portate all’attenzione del magistrato, che, lo scorso gennaio, invece, respinse la medesima istanza.

I fatti

Salvatore Ridosso fu ucciso il 16 maggio 2002. Secono le indagini della Procura, dietro quell'omicidio vi era la gestione dei videopoker e un affare di forniture mediche finito male. Muollo, infatti, all'epoca era un imprenditore che operava nel settore dell’odontotecnica. A decidere il delitto sarebbe stato proprio quest’ultimo. Dopo quei drammatici fatti di sangue, una lunga scia di omicidi si registrò nella città di Scafati, come ricostruito anche dalle indagini della Procura Antimafia. Nel 2002, ma il 22 ottobre, venne ucciso Andrea Carotenuto da Luigi Ridosso, all'epoca minorenne, figlio di Salvatore. Negli anni successivi altri episodi, con nuovi omicidi o solo tentati, nella lotta tra clan nell’Agro nocerino sarnese.  

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