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Cronaca

Covid-19, scontro tra sindacalista della Cgil e Cirielli sui tamponi al Ruggi

Al centro della polemica l'esito differente dei test effettuati all'azienda ospedaliera universitaria del capoluogo e successivamente al "Cotugno" di Napoli

Dopo la nuova positività al Covid-19 del deputato salernitano di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli, esplode la polemica sui risultati dei tamponi effettuati, al diretto interessato e alla sua compagna, al “Ruggi d’Aragona” di Salerno. Una operatrice sanitaria e sindacalista della Cgil Patrizia Ardia replica alle presunte anomalie riscontrate dal politico salernitano.

La lettera di Ardia:

“Caro onorevole Cirielli, mi dichiaro colpevole ed attendo fiduciosa che il parlamento, che sicuramente non ha nulla di più importante di cui occuparsi in questa fase, discuta il caso del suo tampone e del presunto clima sospetto ed anomalo in cui è stato analizzato. Sono un'operatrice sanitaria in servizio presso il laboratorio Covid 19 del Ruggi il giorno che sono pervenuti gli ultimi tamponi effettuati a lei ed ai suoi due congiunti che sono stati collocati in una lista di urgenze da effettuarsi al più presto.  Ho   compilato personalmente la lista di lavoro  delle urgenze ed assistito all'effettuazione dei 3 tamponi in tempi assolutamente rapidi in relazione alle strumentazioni a nostra disposizione ed alle pressanti richieste di risposte in tempi brevissimi che ci pervengono rispetto a pazienti ricoverati in attesa di intervento chirurgico urgente, di ricovero in reparto di degenza o di   rianimazione o addirittura di bambini che arrivano al pronto soccorso e che devono stazionare nella stanza di isolamento col comprensibile disagio psicologico che ne deriva. In effetti i tamponi suo e dei suoi congiunti sono stati processati in poche ore, con una rapidità che vorremmo poter garantire a tutti, soprattutto a coloro che sono gravemente sintomatici. In conclusione, lei ed i suoi familiari hanno avuto la possibilità, per più volte, di accedere ad un accertamento che molti comuni cittadini non ricevono  affatto o non in tempi brevi. Forse la vera anomalia sulla quale lei, da parlamentare della Repubblica dovrebbe interrogarsi, è proprio questa e forse vi troverebbe una possibile risposta alla disaffezione che tanti cittadini provano verso la classe politica. Ma no, mi correggo: un'anomalia gigantesca nel nostro laboratorio covid esiste. Essa è rappresentata da una equipe che dal 12 marzo, adeguatamente supportata e coordinata dalla direzione sanitaria, lavora senza sosta con orari lunghissimi, festivi compresi, in condizioni operative fisicamente stressanti (chi non ha mai indossato per tante ore mascherina ed indumenti protettivi forse non può capire), mangiando un panino in piedi a metà giornata, per poi riprendere a correre tra uno strumento e l'altro per riuscire a processare il maggior numero di tamponi possibile,  perché tutti ci rendiamo conto che dietro ognuna delle centinaia di provette che arrivano ogni giorno c'è una persona in ansia che aspetta un risultato. La consapevolezza dell'importanza di quello che facciamo ci dà la forza di superare la stanchezza e le legittime preoccupazioni per i rischi che noi stessi corriamo. Altri, ben più qualificati della sottoscritta, potranno risponderle in merito agli altri dubbi che lei ha sollevato in merito alla qualità scientifica e tecnica del nostro operato, ed in particolare sul fatto che è assolutamente normale che su tamponi eseguiti in giorni diversi sulla stessa persona possono aversi risultati diversi a causa delle tante variabili  soggettive di chi pratica il prelievo, di sensibilità strumentale e, soprattutto  di fase della replicazione virale. Questi sono esattamente i motivi per cui non ci si accontenta di un solo tampone negativo per dichiarare non più contagioso un soggetto. Mi congedo augurando a lei ed ai suoi congiunti una rapida e positiva conclusione della vicenda che state vivendo”.

La replica di Cirielli:

“Patrizia Ardia mi fa piacere se lei ed altri fanno bene il suo lavoro . Innanzitutto non ho chiesto io di fare il tampone e neanche di averlo con urgenza . È stato il dottore polverino che ha ritenuto grave sul piano epidemiologico che due persone dichiarate ufficialmente guarire ( proprio da due tamponi del Ruggi ) venti giorni prima potessero essere ancora positivi . Personalmente siccome stavo e sto benissimo non mi ero preoccupato affatto della cosa se non per senso civico ( e anche per questo a mie spese pur essendo stato dichiarato guarito da voi del Ruggi  mi sono sottoposto presso un laboratorio privato ad un test seriologico ) perché andare in giro anche solo al supermercato o peggio ancora alla Camera da infetto lo ritengo molto pericoloso. Detto ciò se ha rilevato che i suoi superiori o colleghi o altri del servizio pubblico abbiano sbagliato in questa vicenda lo comunichi nelle forme previste dalla legge a chi di dovere ( lo può fare anche anonimamente è previsto oggi da una norma approvata nella scorsa legislatura) . Le anomalie che ho segnalato derivano da notizie che sono arrivate proprio dal vostro interno , evidentemente non la pensate tutti allo stesso modo , sta di fatto che la mia compagna era stata dichiarata negativa ed invece il Cotugno ha detto il contrario ( capirà che non è una cosa fatta bene se lei sarebbe liberamente potuta uscire perché aveva avuto la patente di guarita ) e non è vero che lei aveva bisogno di un nuovo tampone perché era il terzo negativo e non aveva nessun sintomo è solo per il nostro senso civico si era sottoposta ad un test sierologico e per lo stesso senso civico e scientifico aggiungo che ho informato il dottor polverino , per dare una mano anche se a lei sfugge. Forse non crede che sia possibile che ci siano cittadini così. Grazie per gli auguri e per il servizio che come asserisce svolge con grande diligenza”.

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