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Cronaca

Crisi lavoratori Fonderie Pisano, solidarietà del Comitato Salute e Vita

Il Comitato Salute e Vita esprime solidarietà e vicinanza ai lavoratori delle Fonderie Pisano ed è pronto a schierarsi al loro fianco in tutte le battaglie sindacali

Il Comitato Salute e Vita esprime vicinanza e soliarietà ai lavoratori delle Fonderie Pisano, dopo la decisione della procedura di mobilità comunicata loro dalla famiglia Pisano. "Apprendiamo con rammarico e indignazione la decisione della famiglia Pisano di avviare la messa in mobilità dei lavoratori - scrive il Comitato in una nota stampa a firma del presidente Lorenzo Forte -  A nostro avviso tale decisione è solo l’ultimo atto di una strategia ben pianificata che parte da lontano e non lascia dubbi sulla non volontà di delocalizzare. La riprova è anche la documentazione inviata alla Regione Campania il 14 settembre, nella quale si definisce la Fonderia un impianto compatibile con il territorio".

A giudizio del Comitato Salute e Vita, la mobilità "smaschera le vere intenzioni dell’imprenditore Pisano, che fa pagare le proprie colpe ai lavoratori, vittime come i cittadini. Reputiamo grave il tentativo di scaricare sui cittadini le responsabilità dell’imprenditore che non ha mai fatto concretamente nulla per delocalizzare l’impianto. A tale proposito vorremmo sottolineare che non ci risulta che Pisano abbia acquistato in passato alcun terreno, ma soltanto un'opzione di fitto finalizzato ad eventuale acquisto di un terreno agricolo, che ricordiamo costa molto meno di un terreno industriale, per risparmiare e massimizzare ancora una volta il profitto. L’amministrazione comunale di Giffoni, dunque, in piena libertà ha deciso di non trasformare l’area da agricola ad industriale. Nell’estate del 2014, in due occasioni, il Comitato Salute e Vita ha incontrato pubblicamente la Cgil e Ciro Pisano presso l’ASI di Salerno e in quelle circostanze il Presidente Gianluigi Cassandra ha presentato tre aree all’imprenditore Pisano per poter avviare le procedure di delocalizzazione. Ciro Pisano concluse l’ultimo incontro, il 31 luglio del 2014, affermando che toccava alla proprietà Pisano far sapere quale delle tre aree fosse più idonea ad accogliere le fonderie".

Poi l'appello. "Chiediamo con forza alla politica, in particolare al Sindaco di Salerno, Enzo Napoli, di predisporre una delibera di congelamento/revoca ad horas degli indici di edificabilità previsti per la famiglia Pisano al posto delle Fonderie, perché viene meno il motivo principale di tale agevolazione ovvero la tutela del diritto al lavoro e dei lavoratori. Auspichiamo che il Sindaco Napoli rompa l’ingiustificato silenzio. Siamo pronti a sostenere tutte le azioni che i lavoratori vorranno mettere in campo per far venire alla luce le barbarie che si sono consumate negli ultimi trent’anni in quello stabilimento sostenendone le azioni e le denunce che eventualmente saranno messe in campo. Esprimiamo la nostra solidarietà sincera e leale a tutte le maestranze. La famiglia Pisano deve assumersi tutte le responsabilità del disastro ambientale e occupazionale che ha provocato. 

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