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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Consiglio di Stato: respinto il ricorso del Csm sulla nomina di De Marco

A rivelarlo è il quotidiano La Città che spiega come la nomina di Nicola De Marco a presidente della sezione Lavoro del Tribunale di Salerno effettuata dal Csm potrebbe essere illeggittima dato che l'incarico sarebbe dovuto andare a Romano Gibboni

Per il Csm si sta per presentare un caso Salerno. A rivelarlo è il quotidiano La Città che spiega come la nomina di Nicola De Marco a presidente della sezione Lavoro del Tribunale di Salerno, effettuata dal Csm il 12 marzo 2014 potrebbe essere illeggittima, dato che l'incarico sarebbe dovuto andare a Romano Gibboni. Il Consiglio di Stato, infatti, ha respinto il ricorso presentato dal Consiglio Superiore della Magistratura  e dal Ministero della Giustizia mosso contro il verdetto con Tar Lazio che aveva dato ragione a Gibboni. La sentenza è arrivata prima della designazione dello stesso Gibboni a presidente del Tribunale del Lavoro.

Il Consiglio di Stato è partito dalla sentenza del Tar Lazio che sottolineava la mancata valorizzazione in favore di Gibboni delle competenze specifiche maturate in materia. Il plenum del Csm, infatti, aveva scelto De Marco che pacificamente non possiede il requisito specifico così come richiesto con chiarezza dalla normativa di settore, avendo svolto le funzioni nel settore. "Sebbene il profilo del dottor De Marco si presenti di sicuro spessore - spiegano nella sentenza dal Consiglio di Stato - tale scelta non risulta sorretta da una altrettanto ragionevole valorizzazione dei requisiti attitudinali e di merito del dottor Gibboni". "Se è vero che il Csm gode di discrezionalità, è anche vero che la scelta del candidato più idoneo, non può che essere ancorata ai profili qualitativi e agli elementi significativi dell’idoneità all’espletamento delle funzioni semidirettive e trovare fondamento nei percorsi professionali dei candidati" continuano nelle motivazioni della sentenza. Secondo il Consiglio di Stato, quindi: "La valutazione complessiva e comparativa delle esperienze e delle capacità lavorative, nonché organizzative dei due aspiranti presidenti di sezione, induce a ritenere la scelta del Csm viziata, in quanto è stata accordata la preferenza ad un candidato, ritenuto più idoneo per attitudini e merito al conferimento dello specifico posto messo a concorso, senza procedere ad una adeguata valutazione dell’altrettanto significativo stato di servizio del dottor Gibboni".

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