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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Centro

Dossier povertà 2012, la famiglia e gli immigrati i soggetti più a rischio

Presentato il dossier povertà e risorse 2012 presso la Caritas diocesana di via Bastioni. L'arcivescovo Moretti: "Nel tempo difficile di crisi rivediamo il nostro stile di vita"

La famiglia e gli immigrati sono i soggetti più esposti al rischio povertà nel nostro territorio. Questo il dato principale emerso, stamattina, presso la Caritas diocesana, a Salerno, in occasione della presentazione del dossier povertà e risorse 2012. "La carità concreta diventa il territorio più quotidiano e più efficace per il realizzarsi di un impegno comunitario", ha osservato l'arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, monsignor Luigi Moretti che invita tutti "nel tempo difficile di crisi economica, etica e spirituale, a rivedere il proprio stile di vita, rileggendo con più concretezza la parabola del Samaritano".

Ad illustrare i dati, dunque, alla presenza del direttore della Caritas diocesana, don Marco Russo, la responsabile dell'Osservatorio Povertà e delle Risorse , Marialuisa Troccoli: "Nella Diocesi sono presenti una cinquantina tra Caritas parrocchiali e Centri di ascolto: nel 2011, a tali strutture si sono rivolte 9081 persone. Si riscontra una leggera prevalenza delle donne, pari al 54% tra gli utenti, ma la presenza maschile è salita al 46%". Gli stranieri, intanto, costituiscono il 51% dell’utenza totale contro il 49% di italiani.

"Mentre per gli stranieri la fascia più numerosa è la fascia 18-40 anni ( 1822 persone) per gli italiani la fascia presente più numerosa è dai 40 in su (2374 persone) - continua la Troccoli - Da notare anche l’aumento della fascia della terza età che in tre anni si è triplicata (224 unità del 2009, 404 del 2010 fino a 703 del 2011 )".

Altro dato preoccupante, quello secondo cui gli occupati che fanno ricorso alle strutture Caritas risultano in numero maggiore rispetto ai disoccupati. "Le richieste espresse sono così distribuite: 70% necessità primarie (pacco viveri, vestiario, sostegno economico) ,7% lavoro, 3% medico-farmaceutica, 3% casa , 3% assistenza legale per immigrati ", ha concluso la responsabile.


 

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