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Cronaca

Ecosistema Scuola 2016, a Salerno solo 13 edifici costruiti con criteri antisismici

In Campania, il 59 % delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente. Il 90 % si trova in aree a rischio sismico, ma solo il 19,8 % degli edifici sono costruiti con criteri antisismici

E' stata presentata da Legambiente l’indagine annuale sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture dei servizi scolastici. In Campania, in particolare, sono stati monitorati 533 edifici scolastici frequentati da oltre 121 mila studenti. Il 59 % delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente. Il 90 % si trova in aree a rischio sismico, ma solo il 19,8 % degli edifici sono costruiti con criteri antisismici e sul 28,3% degli edifici è stata eseguita la vulnerabilità sismica. Una situazione che in graduatoria vede Napoli 39a, prima tra le grandi città del sud, Avellino (49º) e Salerno (55º) che si posizionano in zona centrale. Per il secondo anno, inviano dati incompleti Caserta e Benevento e per questo non entrano in graduatoria. In linea con la media nazionale i dati sulla vetustà degli edifici, il 65,1% è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974 e di quella sul collaudo statico del 1971, nonostante la regione presenti una percentuale di edifici di più recente costruzione superiore alla media, nessuno risulta edificato secondo i criteri della bioedilizia. Solo 19,8% degli edifici è stato costruito con criteri antisismici e sul 28,3% è stata eseguita la verifica di vulnerabilità antisismica, percentuali troppo basse se consideriamo che ci troviamo in una regione dove il 90,5% delle scuole è in aree a rischio sismico.

La fotografia è stata scattata da Ecosistema Scuola 2016, giunta alla XVII edizione. I certificati di agibilità, collaudo statico, igienico-sanitario, i e impianti elettrici a norma sono tutti sopra al 94%. Sei scuole su dieci hanno certificato di prevenzione incendi. Solo il 9,6% degli edifici ha effettuato interventi per eliminazione barriere architettoniche. Sebbene in Campania siano aumentati gli edifici che hanno goduto di manutenzione straordinaria (65,8% a fronte del 46% della media nazionale), sono ancora tantissime le scuole che hanno bisogno di interventi urgenti (59,3%). Salerno la città che è intervenuta di più sui suoi edifici. Il dato sull’esigenza di manutenzione è dovuto presumibilmente anche ai pochi investimenti che i Comuni hanno sostenuto sia per la manutenzione ordinaria che straordinaria. Si parla infatti di una media per edificio di € 8.460, a fronte dei € 38.598 del dato nazionale, per la manutenzione straordinaria, quindi per la manutenzione ordinaria di € 4.252 contro i € 9.419 di media nazionale.

In Campania, quindi, il 59,3% necessita di interventi di manutenzione urgenti. Solo il 0,2 % delle scuole ha effettuato indagini diagnostiche dei solai. Il 89,9% dispone di reti wi-fi, mentre solo l'0,2% di rete completamente cablata. E’ sul fronte dei servizi che i Comuni dovrebbero investire maggiormente: solo il 6,8% delle scuole viene ,garantito il servizio di scuolabus (24,3% la media nazionale), solo 8,7% delle scuole hanno una biblioteca. Il 47% degli edifici hanno giardini o aree verdi fruibili mentre il 28,7% degli edifici sono con strutture sportive. Sul fronte dei servizi e pratiche ecocompatibili le città campane si mostrano forti soprattutto sul fronte della raccolta differenziata di tutti i materiali (vicini al 96%, ben al di sopra della media nazionale), soprattutto a Napoli dove tutte le scuole la praticano. Se la media di biologico nei pasti delle mense è del 30%, contro il 53,5% del dato nazionale, i pasti con prodotti certificati IGP e Dop sono il 65% rispetto al 24,2%; vengono inoltre privilegiati prodotti a Km0 (100% mense rispetto al 75% della media nazionale) e nei bandi comunali viene richiesta la stagionalità dei prodotti. Siamo invece ancora molto lontani riguardo la questione fonti rinnovabili: hanno investito in energie alternative per le loro scuole Avellino sul 22% di edifici mentre Napoli solo sul 5%. Nelle scuole dove sono presenti impianti, per oltre il 93% riguarda il solare fotovoltaico. Nessuna informazione viene fornita sulla percentuale di copertura dei consumi da rinnovabili. “Le scuole campane – ha osservato Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania - possono e devono diventare un grande cantiere di innovazione diffusa, uscendo così da una situazione di arretratezza e insicurezza, di sprechi in bolletta, per restituire alle città e agli studenti spazi sicuri e adatti a una moderna didattica. Per accelerare la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico, è necessario il completamento dell'anagrafe dell'edilizia scolastica per avere entro il 2020 un fascicolo del fabbricato per ognuna delle scuole esistenti in Italia, con tutte le informazioni e certificazioni indispensabili a individuare problemi e priorità di intervento; riducendo e semplificando le linee di finanziamento per superare le difficoltà di accesso ai bandi e di realizzazione degli interventi; cambiando il ruolo della Struttura di missione per  supportare i Comuni a superare i problemi di accesso ai bandi, coinvolgendo l'ANAC per individuare procedure efficaci e trasparenti". Napoli si conferma prima città del sud.

Salerno, dunque, si assesta metà classifica. Nel capoluogo salernitano il monitoraggio è stato effettuato su 45 edifici scolastici frequentati da circa 12mila ragazzi. Solo tredici edifici sono stati costruiti secondo criteri antisismici, solo su un edificio è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica. Tutti gli edifici sono dotati di impianti elettrici a norma, mentre sono stati 40 gli edifici che hanno goduto di interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni. In tutti gli edifici si pratica la raccolta differenziata, e si servono pasti biologici. Tre edifici utilizzano fonti d'energia rinnovabile. Sono 14 gli edifici con giardini e area verde fruibile e 26 gli edifici scolastici che dispongono di strutture sportive aperte. Per ulteriori info: Legambiente.campania.it

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