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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Raccolta rifiuti a Salerno, Lambiase lancia l'allarme: "C'è rischio emergenza"

Il consigliere comunale di opposizione interviene sul funzionamento del sistema di raccolta dei rifiuti: "Aumenta il grado di sporcizia dei nostri quartieri, a fronte di una tassa sulla immondizia che i salernitani pagano, tra le più alte d'Italia"

Il servizio di Igiene Urbana a Salerno rischia di provocare una vera e propria “emergenza rifiuti”. A lanciare l’allarme è il consigliere comunale di opposizione Gianpaolo Lambiase (Salerno di tutti), secondo il quale starebbe aumentando il grado di sporcizia dei nostri quartieri, a fronte di “una tassa sulla “immondizia” che i salernitani pagano, tra le più alte d’Italia”. “La raccolta dei rifiuti a Salerno ha un costo di decine di milioni di euro e pecca di una frammentarietà forte. Sicuramente in piccola parte deriva da decisioni e competenze “non locali”. Vedi l’obbligo di trasportare l’indifferenziata allo Stir di Battipaglia (impianto di tritovagliatura e imballaggio dei rifiuti)  per la produzione di Cdr, che viene poi ritrasportato all’inceneritore di Acerra, per essere bruciato. Ma tutto il resto – tuona Lambiase - dipende dall’organizzazione (direi disorganizzazione) che si è data il Comune di Salerno”.

Poi l’esponente della sinistra salernitana entra nei dettagli: “I soggetti che intervengono per lo spazzamento dei quartieri sono tre: gli operai del Comune, la società Salerno Pulita ed una serie di cooperative sociali (di tipo B). La raccolta differenziata porta a porta è opera di Salerno Pulita. La raccolta del vetro, le isole ecologiche e la rimozione ingombranti sono servizi effettuati dal Consorzio di Bacino Salerno 2. A tutto ciò si aggiunge la gestione “a perdere” dell’impianto di compostaggio. L’organico lavorato nel Sito di Compostaggio produce un compost che “non ha mercato” (cioè non si vende)”.

Non solo. Secondo Lambiase “i costi elevati del sito vengono solo parzialmente compensati dalla produzione di energia elettrica recuperata dai biogas generati dai rifiuti e dai pannelli fotovoltaici installati sul tetto dei capannoni dello stabilimento. I costi di gestione superano ampiamente la media nazionale. Per non parlare dei costi di realizzazione dell’impianto, che a Salerno raggiunsero una cifra doppia rispetto ad impianti con capacità superiore di trattamento (vedi impianto di Case Passerini  a Sesto Fiorentino). C’è mancanza totale di “regia” che riduca le spese, aumenti il livello di produttività del personale, coordini le attività dei vari soggetti impegnati.Ho constatato che il settore è dotato di dirigenti, funzionari, impiegati ed operai (comunali e non) capaci e competenti, che non vengono messi in condizione di dare il “meglio”. Si pensi ai mezzi “scassati” a disposizione degli operatori ecologici comunali”.

Di qui una considerazione tutta politica: “La nostra comunità ha necessità di servizi più efficienti, che porteranno un risparmio sicuro e di conseguenza tasse locali meno “pesanti” per le famiglie salernitane. L’amministrazione comunale ha il dovere di sanare le disfunsioni, i difetti, le carenze dei servizi di igiene urbana. Si lascino da parte accuse di responsabilità pregresse, e si pongano il sindaco e l’assessore competente l’obiettivo di avviare a soluzione entro un anno il problema. Sicuramente hanno capacità e possibilità di farlo!” conclude Lambiase.

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