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Cronaca Pagani

Estorsione aggravata dalla matrice mafiosa: condanna bis per due paganesi

I due avevano tentato di estorcere soldi ad un commerciante, facendo leva sul fatto di appartenere "al gruppo della Lamia", in riferimento al quartiere feudo del clan Fezza-Petrosino D'Auria

Sono stati condannati anche in Appello, Salvatore De Maio e Vincenzo Pepe, accusati di estorsione aggravata dalla matrice mafiosa per fatti risalenti al 1 dicembre del 2010. I due avevano tentato di estorcere soldi ad un commerciante, facendo leva sul fatto di appartenere "al gruppo della Lamia", in riferimento al quartiere feudo del clan Fezza-Petrosino D'Auria. La vittima, titolare di una sala di videogiochi, avrebbe dovuto dar loro un "regalo di Natale", per gli amici detenuti, ma non cedette a quelle minacce.

La sentenza

I giudici in secondo grado hanno confermato la sentenza del tribunale di Nocera Inferiore, condannando a sei anni e sei mesi di reclusione De Maio e a 5 anni e 6 mesi Pepe. A ricostruire l'episodio, la procura Antimafia di Salerno in un'inchiesta ben più ampia, dove entrambi gli imputati sono stati però assolti. Nel primo caso, un'auto avrebbe tentato di investire G.P. Questo, per  punirlo dopo che lo stesso avrebbe denunciato per sequestro di persona alcuni esponenti ritenuti interni al clan di camorra di Pagani. Il secondo episodio riguardava invece sempre un tentativo di estorsione, commesso stavolta a Sant'Egidio del Monte Albino, nei riguardi del titolare di un bar. Dunqie, ieri la sentenza per l'altro tentativo di estorsione, con la condanna di primo grado confermata, ora, anche in Appello. 

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