Fallimento della "Ilpi": i proprietari accusati di bancarotta fraudolenta

Rischiano un processo per bancarotta fraudolenta i fratelli Mario, Rosario e Alberto Autuori, accusati di aver portato al dissesto la storica azienda di surgelati “Ilpi” con sede a Campigliano (San Cipriano Picentino). Secondo la Procura della Repubblica – riporta La Città – avrebbero sottratto dalle casse societarie più di 2 milioni di euro. E per questo motivo ha chiesto il loro rinvio a giudizio insieme alla presidente del collegio sindacale, la commercialista Tiziana Cascone, e ai componenti Giovanni Croce e Daniela Alfano.

Ricordiamo che la Ilpi (Industria Lavorazione Prodotti Ittici) è stata dichiarata fallita il 30 giugno del 2015, dopo venticinque anni di attività. Tra le accuse che il pubblico ministero Rotondo ha mosso nei confronti degli amministratori c’è quella di aver effettuato nel 2014 continui prelievi dal conto cassa, per un totale di 1 milione e 70mila euro, soldi che per giustificare l’ammanco sarebbero stati stornati alla voce contabile “sopravvenienze passive”. Un meccanismo analogo a quello che sarebbe stato attuato nel 2013 per altri 800mila euro; il tutto camuffato, secondo gli inquirenti, da libri contabili falsificati o comunque tenuti in modo da rendere impossibile la ricostruzione delle movimentazioni.

Anche la deliberazione con cui nel 2011 fu deciso l’acquisto dell’intero capitale sociale della “Surgelati Autuori srl”, detenuto dagli stessi fratelli, è emersa dalle indagini della Guardia di Finanza come un’operazione finalizzata a svuotare le casse societarie dela Ilpi. Tanto più che secondo il magistrato il capitale della srl “Surgelati Autuori” sarebbe stato sopravvalutato: comprato per 800mila euro mentre per la Procura ne valeva 80mila euro.