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Cronaca Eboli / Litoranea delle Medaglie D'Oro

Costringeva una minore a prostituirsi sulla litoranea: arrestata giovane ad Eboli

O. S. C., nata in Romania nel 1988, è accusata di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione

E' stata arrestata oggi pomeriggio, ad Eboli, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno, O. S. C. nata in Romania nel 1988, di fatto domiciliata a Eboli in località Foce Sele: è accusata di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Grazie alle indagini del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Salerno, importanti indizi sono stati raccolti nel corso dell’operazione denominata “Antigone" e condotta il 12 aprile 2014, nei confronti di un sodalizio criminale di etnia rumena, con base logistica a Eboli e dedito al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione. In quell’occasione furono eseguiti 4 fermi di indiziato di delitto emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, mentre altri due resppnsabili, già allontanatisi da tempo dal territorio nazionale, furono localizzati in Romania e tratti in arresto a seguito di cooperazione internazionale tra le forze di polizia ed estradati in Italia, dove sono tuttora detenuti.

Le indagini hanno consentito di accertare che l’indagata da tempo aveva “reclutato” in Romania una connazionale minorenne, inducendola a venire in Italia con il chiaro e unico intento di avviarla alla prostituzione: la costringeva ad adescare clienti su una piazzola assegnata solo a lei, sulla fascia litoranea di Eboli, in località Campolongo, nei pressi della foce del fiume Sele. L’attività di favoreggiamento e di sfruttamento della prostituzione era curata nei minimi dettagli dalla donna che – oltre a garantire alla ragazza un appoggio logistico presso la sua dimora – si preoccupava di accompagnare quotidianamente la minore sulla piazzola, fornendole anche il materiale di “prima necessità” per poter svolgere l’attività di prostituzione (fazzoletti, preservativi, cibo, vestiario) e di andarla a prendere al termine del “servizio”, rimanendo in zona per assicurarle la necessaria “protezione” sia da clienti inadempienti sia da altre meretrici, oppure avvisandola della presenza delle forze dell’ordine nella fascia litoranea. Il tutto, chiaramente, dietro corresponsione giornaliera da parte della giovane del guadagno che l’indagata tratteneva interamente per sé. La rumena, dunque, è finita in carcere.

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