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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Fonderie Pisano, i comitati ai cittadini: "Segnalate odori e molestie alle forze dell'ordine"

Il presidente Lorenzo Forte smentisce alcune indistrezioni di stampa: "Nessun componente nè tecnico appartenente al comitato o all'associazione Salute e Vita ha mai collaborato con i tecnici delleo stabilimento"

Forze dell’ordine in campo contro l’inquinamento delle Fonderie Pisano. Il comitato e l’associazione Salute e Vita fanno sapere, infatti, che i cittadini della Valle dell'Irno, in particolare dei comuni di Salerno, Baronissi e Pellezzano, possono telefonare al 112, al 112 e alla polizia municipale (089663111 – 089753822) per per segnalare le eventuali “molestie” provenienti dallo stabilimento relative ai miasmi  e alla presenza di polveri nere di natura metallica. Le forze dell'ordine – comunica il presidente Lorenzo Forte -  hanno ricevuto la delega dai Pm  che stanno conducendo le indagini relative ai reati commessi dalle Fonderie, affinchè si rechino, su segnalazione della popolazione, sul posto per verificarne le molestie con apposito verbale di intervento. “Dunque – è l’appello di Forte - qualora queste ultime rispondano che non possono intervenire bisogna ricordare loro che siamo a conoscenza che la Procura li ha delegati a verifica sul posto le segnalazioni. Si possono rifiutare solo se impegnati su emergenze più importanti, altrimenti devono tutelare la salute dei cittadini come priorità”. Per questo con il comitato e l’associazione invitano “la popolazione a rivolgersi solo alle forze dell'ordine e solo quando c'è una puzza con miasmi fortemente intollerabili così da far sentire anche alle stesse forze dell'ordine ciò che siamo stati costretti a subire negli ultimi decenni e anche in tutta la settimana appena conclusa”.

Poi il portavoce ci tiene a specificare che “che nessun componente nè tecnico appartenente al comitato o all’associazione Salute e Vita ha mai collaborato con i tecnici delle Fonderie”  smentendo “categoricamente le dichiarazioni di un tecnico delle stesse fonderie, questo perchè ribadiamo la nostra contrarietà a collaborare con un imprenditore che non ha mai ascoltato nè tutelato la qualità della vita dei cittadini, nè tanto meno tutelato la salute e la sicurezza degli stessi lavoratori”. A dimostrazione di ciò ricordano che dal 2004 ad oggi “Pisano ha commesso sempre gli stessi reati ambientali e non solo ciò certificato da varie sentenze di patteggiamento, creando come riportato dall’Arpac un commutato pericolo per la salute e l’ambiente, ribadiamo la nostra ferma convinzione che la decisione dei Pisano di prevedere un numero dedicato per raccogliere le segnalazioni dei cittadini non ha alcun senso logico, ovvero è solo un tentativo goffo di buttare altro “fumo” negli occhi dei cittadini con un semplice cambio di strategia e tentare di sviare l’attenzione sul vero problema cioè la mancata delocalizzazione”.

E ancora: “Ricordiamo che a tutt’oggi non c’è un sito e non è stata avviata. Pertanto invitiamo i Pisano a concentrare le loro azioni ed energie per trovare il sito dove costruire un impianto a norma e garantire così la salute e l’occupazione dei lavoratori, vittime come noi cittadini. Qualsiasi altra azione che prescinda da ciò è solo una strategia di marketing che vuole creare confusione e raccontare altre bugie che si vanno ad aggiungere alle tantissime raccontate in questi anni. Ne ricordiamo alcune più recenti, quante volte – si domanda -  i Pisano hanno raccontato che erano a norma e che avevano superato le criticità? Addirittura l’ultima volta, prima che la Regione Campania fosse costretta a richiuderli per la seconda volta, un comunicato a firma di Mario pisano annunciava il superamento delle criticità e la querela contro i presidenti dei Comitati intimidirli, per poi scoprire che non solo non avevano superato un bel nulla, ma che addirittura gli sforamenti erano ancora più gravi dei precedenti, pertanto non possiamo credere alle promesse da marinaio della famiglia Pisano e confermiamo la nostra ferma volontà di andare fino in fondo continuando a lottare affinchè lo stabilimento di via Dei Greci venga definitivamente chiuso avviando a spese della proprietà Pisano, colpevole di aver inquinato e creato un commutato pericolo per la salute e l’ambiente, la Bonifica del territorio, auspicando che venga costruito un nuovo impianto questa volta a norma in zona industriale che dia la possibilità ai lavoratori di lavorare garantendogli il giusto futuro. Tutto il resto – incalza -  sono tentativi ancora una volta di tirare a campare continuando a danneggiare i cittadini ed i lavoratori con la complicità delle Istituzioni incapaci e spesso complici di un imprenditore inaffidabile e che non merita di essere chiamato tale”.

Infine le notizie che la famiglia Pisano abbia fatto azioni legali per chiedere un risarcimento contro la Regione e contro l’Arpac per le mancate entrate, “si aggiunge – sottolinea Forte - alle nostre perplessità facendoci arrivare alla conclusione che tale richiesta in questo momento sia solo un ennesimo tentativo di condizionare e mettere pressione all’ente di controllo Arpac che dovrà effettuare nelle prossime settimane i controlli sullo stabilimento , dunque queste azioni confermano inequivocabilmente la nostra tesi che i Pisano non hanno alcuna intenzione di fare un nuovo stabilimento in zona industriale e a norma . Ma – conclude - vogliono continuare ad insistere in un territorio incompatibile con un impianto obsoleto, vetusto da incubo inadeguabile”.

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