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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Fratte Calcedonia / Via dei Greci

Fonderie Pisano, Marcelli (Fiom): "Nessun disastro ambientale, sì riaprano in attesa della delocalizzazione"

Il referente nazionale della Fiom ha partecipato all'assemblea convocata dalla Cgil con i lavoratori all'interno dello stabilimento di via dei Greci. Poi ha lanciato una proposta ai residenti di Campagna

Come previsto si è svolta, nel pomeriggio di oggi, presso la sede delle Fonderie Pisano, l’assemblea sindacale dei lavoratori indetta dalla Cgil per discutere della possibile delocalizzazione dell’impianto, attualmente ancora chiuso dalla magistratura per inquinamento, nel comune di Campagna. All’incontro ha partecipato anche il responsabile della Fiom Nazionale Maurizio Marcelli, che ha assunto una drastica posizione al riguardo: “Le Fonderie Pisano sono state chiuse per reati di disastro ambientale che a noi risultano quanto mai infondate. Secondo le analisi Arpac non esistono emissioni in atmosfera tali da provocare danni alla salute dei cittadini delle abitazioni limitrofe mentre per la Procura i tumori della zona sono da attribuire solo ed esclusivamente alle Fonderie”.

Non solo. Per l’esponente della Fiom anche la strada della delocalizzazione è tutta in salita: “I tempi del trasferimento e costruzione di un nuovo stabilimento in altra zona sono lunghi, ci vorrebbero tre anni, e stare fermi tanto tempo farebbe perdere tutti i clienti, quindi le Fonderie dovrebbero nel frattempo continuare la loro attività. Siamo sindacalisti e non esperti di industria – ha ammesso Marcelli -  ma contattati alcuni esperti abbiamo un piano con le nuove tecnologie per ridurre al minimo o a zero qualunque emissione in atmosfera e siamo pronti ad incontrare Legambiente, Green Peace, Wwf e altre associazioni per verificare la giustezza di tali interventi”.

Poi conferma l’esito del vertice al Ministero dello Sviluppo Economico annunciando un nuovo particolare: “Si è pensato alla delocalizzazione del sito a Campagna in una zona industriale e non agricola e anche in quel caso verranno seguite tutte le procedure per il rispetto dell’ambiente: la nuova industria che sarà più grande, con tutti i 120 occupati potrà assumere anche altre forze lavoro da prendere proprio tra i residenti del comune stesso dove aprirà la nuova Fonderia. Per ciò che concerne la cassa integrazione può essere concessa in deroga ai lavoratori. Sulla mobilità dei lavoratori stessi i Pisano avevano qualche remora che poi hanno analizzato a fondo ritornando sui propri passi.”  

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