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Cronaca

Fonderie Pisano, Forte va dai carabinieri: "I residenti non escono di casa per l'inquinamento"

Il portavoce del comitato "Salute e Vita" ha consegnato al capitano del Noe di Salerno oltre 400 firme per denunciare il ritorno delle polveri sottili nel quartiere Fratte a seguito della riapertura dello stabilimento industriale

Questa mattina il presidente del Comitato “Salute e Vita” Lorenzo Forte ha consegnato al Capitano dei Noe di Salerno Giuseppe Ambrosoli, sottoscritta da circa 400 cittadini residenti a pochi chilometri dalle Fonderie Pisano, che è stata inviata anche alla Procura della Repubblica di Salerno. I sottoscrittori hanno apposto la loro firma e il proprio documento d’identità per segnalare ancora una volta la propria esasperazione perché – fa sapere Forte - dal 1 al 9 agosto sono stati costretti a restare prigionieri in casa, a causa dell’odore acre e soffocante e delle polveri nere sottili di natura metallica provenienti dallo stabilimento industriale di via Dei Greci. Molti di loro si sono rivolti al 112/113 per segnalare e far accertare ai carabinieri quanto loro denunciavano.

“In particolare – conferma Forte - la denuncia dei cittadini ha messo in evidenza che i miasmi intollerabili sono stati prodotti quotidianamente durante la riapertura momentanea disposta dal provvedimento della Magistratura, per permettere all’Arpac di completare i controlli. I miasmi hanno costretto i cittadini a stare chiusi in casa già dalle prime ore del mattino mettendo a repentaglio la salute specialmente dei soggetti a rischio (anziani, donne in stato di gravidanza, cardiopatici, etc.), a partire dal 1 agosto fino a martedì 9 agosto (sabato e domenica esclusi in quanto l’impianto è restato chiuso), momento in cui è partita la raccolta firme. Purtroppo la situazione non è migliorata nei giorni successivi e a tutt’oggi - denuncia - subiamo le molestie denunciate, che rendono l’area irrespirabile e che condizionano profondamente la vita della comunità”.

Poi come esponente del comitato “Salute e Vita” ricorda che durante le due chiusure predisposte dalla Regione, dopo i controlli dell’Arpac che hanno trovato “un commutato pericolo per la salute e per l’ambiente” a causa dello stabilimento delle Fonderie, e durante la chiusura di circa 30 giorni, a seguito del sequestro preventivo predisposto dalla Procura, “la nostra qualità della vita è stata migliore e abbiamo potuto constatare un miglioramento radicale dell’aria, mentre invece abbiamo verificato un effettivo peggioramento dell’aria in concomitanza della riapertura delle Fonderie”. “Dunque – incalza Forte - abbiamo avuto conferma che non è cambiato nulla e che lo stabilimento continua ad essere incompatibile e a nostro giudizio inadeguabile, perché siamo quotidianamente vessati dalle emissioni moleste della Fonderia e siamo certi che tali disagi sono causati dalla Pisano, in quanto la puzza delle Fonderie è riconoscibile e capace di coprire qualsiasi altro eventuale sgradevole odore”.

Infine Forte torna a prendere di mira le istituzioni locali e i politici che continuano a “delegare alla magistratura non facendo ancora una volta il proprio dovere”. Poi attacca frontalmente il Comune di Salerno: “Ricordiamo l’imbarazzante silenzio del Sindaco Vincenzo Napoli che, nonostante la grave crisi occupazionale che colpisce i lavoratori e la grave emergenza sanitaria e sociale che colpisce i cittadini e gli stessi lavoratori, ha omesso di affrontare nel primo Consiglio Comunale d'insediamento l’emergenza Fonderie Pisano pur essendo tale stabilimento sul territorio del Comune di Salerno”. Inoltre ci tiene a sottolineare anche “l’imbarazzante ed inspiegabile silenzio del Presidente De Luca e del Vice Presidente Bonavitacola che nonostante tre solleciti inviati con posta certificata negli ultimi mesi, e nonostante gli eventi che si sono susseguiti non hanno convocato il tavolo tecnico regionale introdotto attraverso una delibera della Giunta Regionale presieduta dall’ex presidente Caldoro. Tale mancata convocazione allarma profondamente la popolazione e se non verranno date spiegazioni ovvero se non si provvederà alla convocazione immediata del tavolo tecnico di monitoraggio Regionale, nel rispetto della legge in quanto la delibera è tutt’ora valida, si provvederà prima a chiedere un incontro ad horas con il Presidente De Luca e poi a manifestare a Palazzo Santa Lucia per esprimere il nostro disappunto sulla mancanza di azioni concrete della Regione Campania, in quanto riteniamo grave che l’Ente Regione a tutt’oggi non abbia revocata o sospesa in autotutela l’AIA del 2012, dopo che la Magistratura l’ha definita nel provvedimento di sequestro illegittima, illecita ed inefficace” conclude Forte.

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