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Cronaca

Fonderie Pisano, altri 8 indagati: sono dipendenti dell'Arpac

Nel mirino della Procura della Repubblica sono finiti tre dirigenti e cinque impiegati che lavorano presso la sede di Salerno: sotto la lente d'ingrandimento dei giudici i controlli effettuati a partire dal 2013

Aumentano gli indagati nell’inchiesta giudiziaria relativa all’attività delle Fonderie Pisano. Dopo il coinvolgimento dell’intera famiglia di imprenditori salernitani, infatti, nelle ultime ore a ricevere nuovi avvisi di garanzia, inviati dalla Procura della Repubblica, sono stati otto dipendenti dell’Arpac di Salerno (tre dirigenti e cinque impiegati) per fatti risalenti al 2013 e riguardanti sempre lo stabilimento industriale di Fratte, che da diversi giorni è posto sotto sequestro per una serie di presunti reati legati all’inquinamento ambientale.  

Sotto la lente d’ingrandimento dei giudici i controlli che l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania (sede di Salerno) ha svolto dal 2013 in poi nell’impianto salernitano, che – secondo loro – sarebbero poco chiari. E, proprio per questa ragione, le ultime ispezioni sono sarebbero state affidate agli uffici di Caserta. I reati contestati ancora non sono noti ma quel che è certo è l’apertura di un nuovo filone d’indagine.

Intanto si terrà domani pomeriggio l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per concretizzare la delocalizzazione delle Fonderie Pisano: si confronteranno la famiglia di imprenditori, con i sindacati, le istituzioni, Invitalia e il Ministero. Sarà quella l'occasione, probabilmente, per conoscere il sito presso cui delocalizzare le fonderie. I sindacati punteranno i riflettori anche sugli ammortizzatori sociali e della necessità di salvaguardare i livelli occupazionali.

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