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Fonderie Pisano, richiesta l'ordinanza di chiusura: manca il certificato anti-incendio

Intanto, sabato 24 aprile, alle ore 10.30, presso il bar Verdi di piazza Luciani, l'associazione ed il Comitato Salute e Vita con i cittadini hanno organizzato una conferenza stampa per fare il punto della situazione

Continua la mobilitazione dei cittadini di Salerno sulla delicata questione delle Fonderie Pisano, tra processi, sentenze di patteggiamento per reati ambientali, interrogazioni parlamentari, provvedimenti di chiusura e di riapertura “con riserva” e decessi per gravi patologie potenzialmente causate dall’inquinamento prodotto dall’impianto. Come scrive Salvatore Milione, portavoce autorizzato del Presidio Permanente Fonderie Pisano, "le Fonderie Pisano non sono in possesso del CPI (certificato prevenzione incendi), indispensabile per garantire la sicurezza dei lavoratori e quella degli abitanti della zona in cui è situato l’impianto". Questa mattina una delegazione di cittadini ha sollecitato l’assessorato all’Ambiente del comune di Salerno ad intervenire, dato che la mancanza di tale certificato determina la possibilità di sospendere le attività dell’impianto, mediante un provvedimento del Prefetto o del sindaco. L’assessore Calabrese ha consegnato alla delegazione la nota con cui il Comune ha chiesto al prefetto di conoscere quali provvedimenti intenda adottare, evidenziando che, a suo parere, "non ci sono le condizioni per applicare un’ordinanza di chiusura contingibile ed urgente né per emergenza sanitaria, né per motivi di pubblica sicurezza", racconta il portavoce dei cittadini. "Appare superfluo ricordare come la mancanza di tale certificazione metta seriamente a repentaglio la sicurezza dei lavoratori che prestano la loro opera all'interno della fonderia, considerato che tale luogo di lavoro è intrinsecamente ad elevato rischio di incendio. Tale vicenda porta alla mente il rogo avvento nel 2007 all’interno dell’acciaieria torinese ThyssenKrupp, che costò la vita a 7 operai: anche in quel caso le inadempienze riguardavano le norme antiincendio.I cittadini hanno inoltre ricordato all’assessore che ordinanze di sospensione di attività sono state emesse per attività commerciali decisamente meno pericolose rispetto a quelle svolte giornalmente nella fonderia", ha concluso Milione.

Intanto, sabato 24 aprile, alle ore 10.30, presso il bar Verdi di piazza Luciani, l’associazione ed il Comitato Salute e Vita con i cittadini hanno organizzato una conferenza stampa, per discutere della grave situazione dell’inquinamento atmosferico della Valle dell’Irno: verranno presentate le prossime iniziative tra cui il corteo e sciopero cittadino del 14 maggio e verrà fatto il punto della situazione sulla grave emergenza dell'inquinamento atmosferico e delle fonderie Pisano. "Da parte nostra individuiamo come unici responsabili di questa vera e propria emergenza ambientale e sanitaria, l’imprenditore fuori legge che continua a non rispettare le regole nonostante i controlli, e chi in questi decenni non ha vigilato e a ha permesso che tutto ciò si consumasse e si continui a consumare  a danno della comunità. - scrive il presidente del Comitato, Lorenzo Forte - Auspichiamo che la Magistratura possa dare giustizie e verità identificando le responsabilità, le tante omissioni e complicità, che stanno lentamente venendo fuori", ha concluso.
 

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