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Cronaca

Ruggi, si formano 100 medici e infermieri per assistere persone con la Sla

Chi è affetto da SLA, dopo la diagnosi, ha bisogno di essere seguito con visite mediche periodiche che monitorino le sue condizioni di salute e di essere assistito a domicilio da personale preparato che conosca le sue specifiche esigenze

L’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno e l'Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica organizzano, venerdì 13 maggio, un incontro formativo per 100 medici e infermieri. Creare una rete di medici e infermieri esperti nell’assistenza delle persone con SLA che solo a Salerno sono, per l'appunto, circa 100: questo l'obiettivo dell'iniziativa. Chi è affetto da SLA, dopo la diagnosi, ha bisogno di essere seguito con visite mediche periodiche che monitorino le sue condizioni di salute e di essere assistito a domicilio da personale preparato che conosca le sue specifiche esigenze dal punto di vista, ad esempio, della nutrizione, della respirazione, della comunicazione, della riabilitazione. Per questo il S.Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona e AISLA hanno immaginato un percorso finalizzato alla creazione di una rete d’assistenza tra ospedale e territorio, sempre più attenta alle loro esigenze.

Il dottor Nicola Pugliese, direttore della Unità Operativa Complessa di Neurologia ad Indirizzo Riabilitativo dell’Azienda ha osservato: ”La realizzazione di un Centro Specializzato per l’assistenza agli ammalati di SLA ha dato il via nella nostra AOU ad un percorso dedicato che prevede controlli periodici in regime sia ambulatoriale che di ricovero. La finalità è quella di assicurare una assistenza tempestiva, appropriata ed efficace nelle diverse fasi della malattia”. “Il fattore centrale e decisivo di una completa assistenza al paziente SLA è garantito dall’approccio multidisciplinare, attraverso l’integrazione del contributo dei diversi specialisti, denominato Gruppo Operativo SLA (GOS). - incalza la dottoressa Antonella Toriello, responsabile della Unità Operativa Semplice Malattie Neuromuscolari e coordinatrice del Gruppo Operativo SLA - L’intervento ospedaliero costituisce, così, per il paziente il nodo centrale della sua complessa vicenda assistenziale, che, va sottolineato, in gran parte si deve svolgere al proprio domicilio con la presa in carico globale a livello territoriale”.

E Pina Esposito, consigliere nazionale di AISLA e presidente della sezione di AISLA di Salerno, Avellino e Benevento, ha concluso: “Attraverso la preziosa collaborazione con l’Ospedale Ruggi di Aragona unita all’impegno dei nostri 25 volontari sul territorio, ci sforziamo di dare una risposta ai bisogni dei malati di SLA sul territorio e alle loro famiglie. L’obiettivo è migliorare, anche tramite la formazione degli operatori sanitari, un percorso assistenziale in cui le persone con SLA non siano mai lasciate sole. La malattia - ha sottolineato- è già così destabilizzante ed è quindi indispensabile avere certezza dei percorsi e dei tempi di presa in carico globale. Non possiamo permettere che i malati e le loro famiglie si sentano abbandonati, angosciati e prigionieri delle mura di casa”. Il corso di formazione del 13 maggio si inserisce in un più ampio progetto di collaborazione tra l’Ospedale Ruggi e AISLA che ha già portato nell’ottobre del 2015 all’attivazione al “Ruggi” di un servizio di assistenza dedicato alle persone con SLA, con visite periodiche in day hospital.
 

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