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Cronaca

Frase choc sui migranti, lo sfogo di Carmen Di Genio: "Minacciata di morte"

L'avvocato salernitano, in un colloquio con Il Mattino, chiarisce la sua dichiarazione pronunciata durante un convegno al Comune: "Senza buonismi, nè razzismo ho voluto difendere la dignità delle donne"

Dopo giorni di silenzio assoluto l’avvocato Carmen Di Genio, finita nel mirino dei social network per aver pronunciato nel corso di un convegno pubblico la sue seguente frase “non possiamo pretendere che un africano sappia che in Italia, su una spiaggia, non si può violentare una persona” (ripresa da , decide di difendersi rilasciando un’intervista al quotidiano Il Mattino dove rivela di aver ricevuto delle “minacce di morte”.

La difesa

Per l’avvocato Di Genio la sua dichiarazione è stata “ampiamente travisata, decontestualizzata e poco compresa" su un tema delicato come quello degli immigrati e che lei stessa definisce “tabù”. “Durante il mio intervento – dichiara a Il Mattino - ho inteso affrontare, tra gli altri, un tema delicato quale la necessità del rispetto delle nostre regole e di una formazione civile e culturale, di tipo occidentale, da parte degli immigrati che stanno giungendo numerosi sul nostro territorio. Mi riferisco, in particolare, ai giovani e ai minori provenienti da paesi in cui la donna non è considerata con rispetto e in cui gli stupri e le violenze sessuali sono frequenti e spesso impuniti. Il capo branco degli stupri avvenuti “sulla spiaggia” di Rimini, proveniente dal Congo, definito dall’Onu la capitale mondiale degli stupri, ha agito infatti con gli altri minori, con “modalità esecutive” tipiche di quello che in Africa è noto come "gang rape", selvaggio e crudele stupro di gruppo, lì molto diffuso, quasi una consuetudine, e ampiamente impunito. Ebbene noi dobbiamo considerare che tra chi proviene da tali paesi, può esservi qualcuno che sia portatore di tali esperienze, mentalità ed esempio. È quindi dovere del Paese che accoglie, approntare un valido strumentario di prevenzione idoneo ad evitare il ripetersi del terribile e recente episodio di violenza”.

Un pensiero, quindi, quello espresso dall’avvocato Di Genio “né razzista né buonista” ma semplice espressione “di una condivisibile libertà di opinione che è patrimonio irrinunciabile e valore inviolabile di ogni persona, soprattutto in una società in cui l’odio, l’insulto, il sessismo e le minacce di morte si esplicitano con disinvoltura nascondendosi dietro lo schermo di un computer infamando non solo una professionista ma anche e soprattutto una donna e una mamma”.

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