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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Bagno di folla per l'addio al Direttore Caliulo, i ragazzi che ha aiutato: "E' stato il nostro eroe"

Il parroco della chiesa Gesù Risorto: "Taceva e comprendeva. Il suo era un silenzio penetrante e ci ha insegnato a non aspettarci che siano gli altri a risolvere i problemi: dobbiamo essere noi ad essere responsabili verso i fratelli"

Il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, quello di Baronissi, Gianfranco Valiante, assessori, consiglieri comunali, volontari, onorevoli, Protezione Civile, carabinieri, Polizia Municipale e una folla immensa tra familiari, amici, stranieri e italiani da lui aiutati, colleghi e conoscenti. Non mancava proprio nessuno ai funerali del Direttore del settore socio-formativo delle Politiche Sociali, Rosario Caliulo. E' stata celebrata questo pomeriggio, presso la chiesa Gesù Risorto di Parco Arbostella, la messa per il Boss buono. Toccante, l'omelia del parroco che, dopo aver ricordato la singolare e vastissima collezione di civette (tra souvenir e oggettisca) del Direttore, ha osservato: "Rosario taceva e comprendeva. Il suo era un silenzio penetrante e ci ha insegnato a non aspettarci che siano gli altri a risolvere i problemi: dobbiamo essere noi ad essere responsabili verso i fratelli".

Commozione nella gremita chiesa, tanto gremita da costringere tantissime persone a sostare nel piazzale antistante. Scroscianti applausi e occhi lucidi al passaggio della salma. A prender parte alla celebrazione e a stringersi attorno alla famiglia di Caliulo, tra i tanti, Lamin Ceesay, Tidjane Cande, Musty Tourey e Ebrima Dibbasey, quattro giovani stranieri, arrivati a Salerno da minori non accompagnati, che hanno trovato in Caliulo un vero e proprio padre. A farsi portavoce dei ragazzi che nel Direttore avevano trovato un punto di riferimento prezioso e unico, è Lamin Ceesay con un sentito ricordo:

"Non servono parole per descrivere Rosario, la nostra leggenda: lui è stato disponibile per tutti, in qualsiasi momento. Una persona con un cuore grandissimo. Un Direttore che sembra l'amico di tutti. Io l'ho conosciuto tre anni. Ma mi sembra di conoscerlo da 64 anni. Mi ricordo il 19 luglio del 2014 quando sono arrivato a Salerno e dovevo partire per andare in un altro centro di accoglienza: a me e ad altri 3 miei amici aveva dato il suo numero di telefono, senza neanche conoscerci. Lo abbiamo chiamato e lui ci ha aiutato ed ora siamo qui. Ci aiutato da quel momento fino a quando è vissuto. Lui c'è sempre stato e so che starà con noi per sempre. Noi ragazzi stranieri abbiamo perso la nostra leggenda,  il nostro eroe.  Anche di notte, se lo chiamavano, c'era sempre. Quando ho saputo della sua scomparsa, il mio cuore si è spezzato. Perché un direttore così non ci sarà mai. Non ci sarà mai un altro The Boss: mi spiace per gli altri che arriveranno ora con gli sbarchi qui, perché non c'è lui ad aiutarli a crescere come ha fatto con noi.  Eravamo tutti i suoi figli.  È sempre la prima persona che si fa avanti quando si tratta di accoglienza.  La mattina fino quando non finiva in ufficio: faceva il suo lavoro con amore, non per i soldi. E' la persona più bella che abbiamo mai conosciuto. La mia passione per la musica è nata grazie a lui che mi ha portato in una scuola: se sono come sono oggi è grazie a me e a lui. Buon viaggio alla nostra leggenda: resterai sempre nei nostri cuori".
 

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