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Cronaca Agropoli

"Oro Rosso": sgominata una banda criminale, sequestro per 12 milioni

Le indagini dei carabinieri hanno accertato che i metalli venivano trafugati grazie alla collaborazione di diverse aziende dei comuni del Cilento, della Piana del Sele e dell'hinterland napoletano. In undici nei guai

Una banda criminale specializzata in furti di rame e materiale ferroso è stata sgominata la scorsa notte dai carabinieri del comando provinciale di Salerno. Nel mirino della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania sono finite undici persone, che hanno ricevuto altrettante ordinanze di custodia cautelare. I reati a loro contestati sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di rame e materiale ferroso, ricettazione e riciclaggio. Le indagini messe in atto dai militari dell’Arma hanno accertato che i metalli venivano rubati grazie alla collaborazione di diverse aziende dei comuni del Cilento, della Piana del Sele e dell'hinterland napoletano, che avevano collegamenti con i componenti della organizzazione.

I dettagli dell'operazione Oro Rosso:


Il 18 giugno a Napoli, Terzigno (NA), Ottaviano (NA), Montecorvino Rovella (SA), Altavilla Silentina (SA), Agropoli (SA), Capaccio-Paestum (SA) e Serre (SA), i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno coordinati dal Colonnello Giulio Pini e diretti dal Maggiore Alessandro de Vico, in collaborazione con i comandi dell’Arma, hanno eseguito una misura cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Vallo della Lucania dottor De Simone su istanza dei Pm Palmieri e Niglio, nei confronti di 11 indagati (7 arresti domiciliari e 4 obbligo di dimora), tutti ritenuti responsabili del reato di “associazione per delinquere” finalizzata alla commissione di furti, al riciclaggio e alla ricettazione di rame e materiali ferrosi. C'è stato anche un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro. Le indagini che hanno contato anche sull’utilizzo di strumentazione messa a disposizione dall'Enel, hanno consentito di individuare un’organizzazione criminale operante prevalentemente nel Cilento e nella Piana del Sele, composta da cittadini italiani e stranieri dediti alla commissione di diversi furti di rame e materiali ferrosi, ai danni della rete di illuminazione pubblica e di aziende private. Il promotore  dell'attività criminale era P.C.R., con funzioni di raccordo tra la squadra di predatori e gli acquirenti, con i quali stabiliva modalità e prezzi della ricettazione, mentre gli organizzatori erano S.C. che insieme a R..R. era addetto al trafugamento del materiale ferroso e del rame, nonchè V.F. titolare della ditta “Eurometal Sud S.a.s.”, con funzioni di trattare direttamente con gli autisti dei mezzi adibiti al trasporto della refurtiva, per l’acquisto del materiale immesso mediante anche falsificazione di formulari e bolle di accompagnamento sul mercato locale e nazionale. I ricettatori, invece, erano A.F., L.C. , A.D.F. e G.A., una donna, quest'ultima,  titolare della ditta “Ottobici S.r.l., anche con compiti di provvedere alla logistica per la squadra predatoria, nonchè consigliere L.P.

Guarda>>>Il video dell'operazione

La Eurometal Sud S.a.s. ha sede legale a Terzigno e sede operativa a Serre, la Ottobici S.r.l., invece, ha sede legale a Cicerale e un capannone industriale ubicato ad Altavilla Silentina. E' stato, così, scoperto il vincolo criminoso esistente tra il promotore del sodalizio P.V.R. e due imprenditori V.F. e G.A. titolari delle ditte destinatarie del provvedimento di sequestro, particolarmente attive per il riciclaggio dei materiali provento di furto. Arrestate 5 persone e denunciate altre 17 in stato di libertà, per furto, ricettazione, porto di strumenti di effrazione. Sequestrato anche un opificio dedito alla lavorazione dei metalli e 5 mezzi pesanti utilizzati per il trasporto della merce rubata, con il recupero di circa 42.700 kg. di materiale ferroso e rame provento di furto, per un valore complessivo di circa 200 mila euro. Gli indagati sono accusati di 34 episodi di furto: è stato possibile, dunque, impedire la commissione di altri 5 tentativi di reato. E' stato registrato un decremento, nell’anno 2014, di circa l’80% dei furti di materiale ferroso e rame in tutta l’area cilentana e della piana del Sele (da 227 a 41). Per finire, è stata eseguita una perquisizione domiciliare e locale  nei confronti di altri 10 indagati. Nel corso delle operazioni, presso una ditta di Caposele, nell'avellinese, sono stati trovati 50 kg. di rame di illecita provenienza e, pertanto, sottoposti a sequestro, insieme alla sede della società. Il titolare della azienda, L. G., è stato a sua volta denunciato per ricettazione.

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