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Cronaca Cava de' Tirreni

Cava, rubata la targa del partigiano Zinna: l'ira dell'Anpi

L'Anpi: "Più volte la città è stato scenario di provocazioni fasciste, come quando furono apposti manichini raffiguranti partigiani impiccati all’ex pretura di Cava dei Tirreni"

Amarezza a Cava: nella notte del 13 maggio, è stata rubata la targa posta a ricordo del partigiano Mario Zinna, posata nel Giardino della Resistenza. "Come Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Cava de’ Tirreni, temiamo che il gesto non sia una bravata giovanile, ma l’ennesima ingiuria fascista. - si legge in una nota dell'Anpi - Più volte la città è stato scenario di provocazioni fasciste, come quando furono apposti manichini raffiguranti partigiani impiccati all’ex pretura di Cava dei Tirreni. Era il 25 aprile, giorno dell’anniversario della liberazione. Questo perché, la messa a terra del monumento memoriale partecipa al progetto Il Giardino della Resistenza. Un’area verde all’interno Parco Falcone e Borsellino formata da aceri rossi piantati per onorare gli uomini e donne che hanno lottato per liberare l’Italia dal Nazifascimo".

"Il primo acero, - continuano dall'Anpi- piantato il 25 aprile del 2015, è stato dedicato alla staffetta partigiana Bianca Bracci Torsi, l’anno dopo, è stata onorata la figura di Mario Zinna. L’uomo nato ad Atripalda (in provincia di Avellino) partì, giovanissimo, alla volta del Nord Italia. Arrivato nelle aree occupate dall’esercito tedesco, all’indomani 1943, si unisce alle brigate partigiane. Quest’anno alberi e targhe hanno ricordato Vincenzo Salsano e Gennaro Carignola. Entrambi partigiani della prima ora. Come Anpi pensiamo che sia il ricordo della resistenza il vero obiettivo del furto". Annunciata, dunque, "la messa a terra di una nuova targa dedicata alla memoria di Pugno": "Invitiamo il fronte antifascista della città, i rappresentati istituzionali e il Sindaco Vincenzo Servalli a prendere parte a tale appuntamento", concludono  nella nota.

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