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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Ho 18 anni e devo lasciare la casa famiglia": la storia di un giovane ivoriano

Chiede di non svelare la propria identità e lo chiameremo Moses. Gioca in una squadra di calcio e chiede "più tempo" per costruire il proprio futuro in Italia. Adesso frequenta il primo tirocinio ma a dicembre dovrà lasciare la struttura dove alloggia

Chiede di non svelare la propria identità e lo chiameremo Moses. Gioca in una squadra di calcio e chiede "più tempo" per costruire il proprio futuro in Italia. Adesso frequenta il primo tirocinio ma a dicembre dovrà lasciare la casa famiglia presso dove alloggia. Moses rischia di finire in strada perché è maggiorenne. Non può essere più ospitato, è in attesa di una prima collocazione ma adesso rischia di perdere anche i punti di riferimento.

La storia

Originario della Costa d'Avorio, arrivò in Italia a 12 anni da solo, perché la madre era morta durante il "viaggio della speranza". Del padre si sono perse le tracce, "ma - precisa  - in patria ho due fratelli". Lui è partito prima: si è aggrappato con tutte le proprie forze ad una opportunità, ha cercato presente e futuro in una casa famiglia ubicata nella provincia a Nord di Salerno. Moses ha sperato, ha studiato, ha preso la licenza media e rincorre i sogni e il pallone,  perché gioca in una squadra di calcio della Valle dell'Irno. Frequenta anche un corso di teatro. La... scena, però, è cambiato da pochi mesi: ha compiuto 18 anni, ha preso consapeevolezza di essere diventato adulto ma soprattutto gli è stato comunicato che a dicembre dovrà lasciare la struttura presso la quale dimora.

Lo sfogo

"Non so dove andare, non ho parenti in Italia - racconta - chiedo più tempo e pazienza. Chiedo di poter ancora restare dove mi hanno accolto. Le persone qui mi hanno aiutato e altrettantoo ha fatto la squadra per la quale gioco. Sono un'ala destra". Adesso, però, non può più volare: "Mi hanno detto che devo lasciare tutto. Sto per cominciare i tirocini, che sono retribuiti. Con quello che guadagno dovrei cercare casa ma mi chiedono più di 200-250 euro al mese. Come faccio poi a vivere?. Non voglio finire in strada, perché la strada ha tanti pericoli e io sono solo. Chiedo aiuto. Mi rivolgo a tutte le persone che possono aiutarm, chiedo aiuto alle istituzioni. Non lasciatemi solo: sono disposto ad imparere um mestiere, disponibile ad essere inserito in un progetto. Ho fatto tanta fatica: finire in strada significherebbe fare dieci passi indietro".

La foto che pubblichiamo è di archivio

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