rotate-mobile
Cronaca

Il direttore Oreste Orvitti, “cuore pulsante” del Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa

A Cura di Valentina Busiello si ringrazia per la gentile collaborazione l’Ufficio Stampa il Dottore Renato Granato.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Buongiorno Direttore. Ci illustra, in questa fase del dopo Lockdown, le bellezze del Museo, gli sviluppi che ci sono stati e le novità che proporrete ai visitatori? “Nonostante il periodo di chiusura imposto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e dalle Ordinanze Regionali, è stato comunque necessario provvedere a una manutenzione della struttura per continuare a tenerla in condizioni di efficienza, anche senza visitatori, in previsione della riapertura che è poi avvenuta il 21 maggio scorso. Forti delle dimensioni e degli spazi a disposizione - 20 mila metri quadrati di giardini e viali che si affacciano sul mare – offrire la possibilità di fare rispettare alle persone le norme di sicurezza imposte dalla cosiddetta Fase 2 è stato per noi molto più semplice di quanto non sia accaduto per altre realtà. Una strategia di gestione del Museo, risultata vincente, è stata quella di avere lavorato in questi anni con e per il territorio, in collaborazione con altre eccellenze locali del mondo artistico, culturale e imprenditoriale, dando la possibilità di sviluppo economico e sociale all’intera area che circonda il polo museale. Le persone che hanno ripreso a farci visita in questo periodo sono in gran parte italiani, perlopiù campani, in quanto i turisti stranieri, che costituivano una buona percentuale dei nostri visitatori, per i motivi che ben conosciamo sono diminuitisi considerevolmente. Tuttavia, l’attenzione che dedichiamo alla tutela della salute pubblica per consentire a chiunque di fruire in totale sicurezza e tranquillità delle bellezze del Museo, è altissima e accurata. Abbiamo organizzato entrata e uscita con percorsi diversificati, installato dispenser di gel disinfettante, protetto con schermo a vetro gli sportelli di biglietteria e inoltre provvediamo costantemente a interventi di sanificazione e igienizzazione dei locali. Tutto ciò ci ha già consentito di registrare dati confortanti, in termini di visite, che lasciano ben sperare per il futuro. Siamo in estate, e a chi preferisce godere dei beni culturali della nostra regione nelle ore un po’ più fresche possiamo offrire, grazie ai nostri 36mila metri quadrati di superficie totale, ampi spazi sia al coperto sia all’aperto, anche rimodulando gli orari di apertura. Abbiamo recentemente inaugurato il “Caffe’ Bayard”, nuovo bar con ambienti e arredi realizzati con le tipiche maioliche di Vietri sul Mare, la riggiola napoletana dai colori, giallo, azzurro, verde delle colonne che si rifanno al famoso Chiostro di Santa Chiara e, per la preparazione del caffè, una preziosa macchina in rame costruita da un artigiano della zona. I prodotti proposti, tra cui la granita al limone della Costiera Amalfitana, sono praticamente a chilometro 0. Anche nei grandi spazi con le terrazze sul mare, e sempre nel rispetto delle norme anti Covid, abbiamo attrezzato un’area per la zona degli aperitivi”. Ha accennato alla rimodulazione delle aperture del Museo. Ce ne parla? “Entrare al Museo, vivere a 360 gradi la sua storia archeologica e industriale, respirare la brezza di mare e il profumo che si sprigiona dai giardini lungo i viali dove crescono piante provenienti dai cinque continenti sono elementi che le persone apprezzano. Quest’atmosfera, che nelle serate da venerdì a domenica consente di essere vissuta in un luogo riservato e protetto, riempie le nostre sedute con vista mare. Abbiamo stipulato un accordo con una compagnia teatrale per organizzare, fino al 12 luglio, “Pillole di Teatro”, eventi quotidiani in scena dal giovedì alla domenica, dalle ore 17,00 alle ore 20.00. In cinque aree diverse del Museo, per un massimo di 20 spettatori per volta, cinque attori sono protagonisti di brevi rappresentazioni. Si tratta di un’iniziativa ideata per dare linfa vitale a un settore che ha risentito particolarmente della crisi dovuta alla pandemia. Siamo convinti che sia necessario riproporre attività ludiche e culturali per consentire alle persone di uscire, non solo fisicamente ma anche psicologicamente, da una condizione di disagio dovuta a un periodo prolungato di limitazioni forzate”. Direttore, ci svela le “news”? “Sulla “Terrazza Vapore”, quella a ridosso del Padiglione Locomotive, abbiamo organizzato in collaborazione con una società sportiva di Portici, lezioni di Yoga e Pilates. Ogni martedì e giovedì, dalle ore 18,30 alle ore 20,30, in una vasta area di circa 700 metri quadrati, istruttori qualificati tengono corsi ginnici per un massimo di 50 persone che sono accolte con una tisana rilassante e hanno la possibilità, con un biglietto all inclusive, di fare esercizio fisico e visitare il Museo concretizzando l’antico motto “mens sana in corpore sano”. Il tutto in una palestra all’aperto affacciata sull’incantevole Golfo di Napoli illuminato dalla luce del tramonto: un’esperienza davvero unica. Posso davvero affermare, con soddisfazione e orgoglio, di avere il piacere e l’onore di dirigere un Polo Culturale che offre opportunità di vario tipo, per tutti i gusti e per tutte le età. Abbiamo riportato le favole al Museo, con “Fiabe a Vapore”, per ospitare famiglie con bambini pronte ad applaudire gli artisti in costume protagonisti di avventure fantastiche. Tornano i “Notturni a Pietrarsa”, performance dove raccontiamo la nostra storia a partire dalle ore 21,00. Abbiamo avviato un progetto con Scabec - Società Campana Beni Culturali della Regione - che porterà all’allestimento di un importante spettacolo teatrale a inizio settembre”. E se parliamo di innovazione? “In questo campo mi lasci dire che siamo ai livelli dei principali Musei d’Europa. Insieme al mio team siamo impegnati a rendere questo sito un’eccellenza anche sotto il profilo tecnologico. Oltre al simulatore di guida già attivo su un treno del 1950, che fa vivere a chi si siede ai comandi l’emozione di condurre il convoglio provando sensazioni di estremo realismo, stiamo realizzando un’animazione di Locomotive a Vapore che consentirà al pubblico di vederne il funzionamento. Grazie anche a un sistema di proiezione si avrà la percezione di movimento delle ruote che “gireranno sul posto”. I traguardi raggiunti in questi anni dal Museo – un crescente numero di visitatori fino al record delle 200mila presenze nel 2019 - si devono tanto ai cospicui investimenti della Fondazione FS Italiane quanto alla passione e all’impegno delle persone che ci lavorano. Non è un caso, quindi, che dalla riapertura registriamo nel fine settimana oltre duemila visite che, per le restrizioni dovute al rispetto delle norme anti Covid ancora in vigore, costituiscono un risultato significativo. Museo concretizzando l’antico motto “mens sana in corpore sano”. Il tutto in una palestra all’aperto affacciata sull’incantevole Golfo di Napoli illuminato dalla luce del tramonto: un’esperienza davvero unica. Posso davvero affermare, con soddisfazione e orgoglio, di avere il piacere e l’onore di dirigere un Polo Culturale che offre opportunità di vario tipo, per tutti i gusti e per tutte le età. Abbiamo riportato le favole al Museo, con “Fiabe a Vapore”, per ospitare famiglie con bambini pronte ad applaudire gli artisti in costume protagonisti di avventure fantastiche. Tornano i “Notturni a Pietrarsa”, performance dove raccontiamo la nostra storia a partire dalle ore 21,00. Abbiamo avviato un progetto con Scabec - Società Campana Beni Culturali della Regione - che porterà all’allestimento di un importante spettacolo teatrale a inizio settembre”. E se parliamo di innovazione? “In questo campo mi lasci dire che siamo ai livelli dei principali Musei d’Europa. Insieme al mio team siamo impegnati a rendere questo sito un’eccellenza anche sotto il profilo tecnologico. Oltre al simulatore di guida già attivo su un treno del 1950, che fa vivere a chi si siede ai comandi l’emozione di condurre il convoglio provando sensazioni di estremo realismo, stiamo realizzando un’animazione di Locomotive a Vapore che consentirà al pubblico di vederne il funzionamento. Grazie anche a un sistema di proiezione si avrà la percezione di movimento delle ruote che “gireranno sul posto”. I traguardi raggiunti in questi anni dal Museo – un crescente numero di visitatori fino al record delle 200mila presenze nel 2019 - si devono tanto ai cospicui investimenti della Fondazione FS Italiane quanto alla passione e all’impegno delle persone che ci lavorano. Non è un caso, quindi, che dalla riapertura registriamo nel fine settimana oltre duemila visite che, per le restrizioni dovute al rispetto delle norme anti Covid ancora in vigore, costituiscono un risultato significativo”. Direttore, il Museo di Pietrarsa è sempre vivo ed attivo sia d’inverno che d’estate, vero? “Certo. Avendo padiglioni tanto grandi abbiamo la possibilità di utilizzare gli spazi sia aperti, sia coperti, in relazione alle stagioni e alle condizioni atmosferiche. Inoltre siamo anche un grande centro congressi richiestissimo per meeting, convegni ed eventi di varia natura, dalle sfilate di moda, alle esposizioni, da eventi enogastronomici a cerimonie private o pubbliche”. Direttore, lungo i viali abbiamo ammirato questi immensi giardini ben curati con piante molto particolari che arrivano da tutto il Mondo e di cui ha parlato prima. Ci fornisce qualche dettaglio in più? Con l’intento di valorizzare sempre più le attività del nostro territorio, abbiamo stipulato un accordo con la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Abbiamo così realizzato all’interno del Museo i giardini, curati dalla Direzione dell’Orto Botanico di Portici, sperimentando la piantumazione di vegetazione proveniente da zone del mondo che presentano caratteristiche climatiche simili a quelle dell’area in cui ci troviamo. Abbiamo piante di Cile, California, Sudafrica, Australia, Grecia e del nostro Bacino Mediterraneo che crescono con risultati più che soddisfacenti. Ma non ci siamo limitati a questo. Sulla facciata esterna di un padiglione, alle spalle della pensilina del binario 2 della fermata Pietrarsa San Giorgio a Cremano della Linea 2 - che è praticamente parte integrante del Museo - è stato allestito un giardino verticale. Su una parete che si sviluppa per 80 metri in lunghezza e 6 in altezza, sono armoniosamente distribuite 5.500 piante, curate quotidianamente, che hanno destato l’attenzione di una apprezzata rivista di botanica che ne ha descritto la particolarità. Anche questo, rappresenta per noi un piccolo successo di cui essere fieri”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il direttore Oreste Orvitti, “cuore pulsante” del Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa

SalernoToday è in caricamento