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Cronaca

Il Policlinico "Federico II" nella lotta al Covid: parla il direttore generale Anna Iervolino

A Cura di Valentina Busiello

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

L’eccellenza del Policlinico Federico II nella lotta al Covid. Anna Iervolino: «Da oggi siamo Covid free, ma continuiamo a tenere alta la guardia». Il policlinico Federico II di Napoli è “Covid free”, ieri infatti ha raggiunto la guarigione virologica l’ultimo paziente positivo ricoverato presso l’area Covid-19 dell’Unità operativa complessa diretta dal professor Ivan Gentile. «Il paziente - spiega la direttrice generale Anna Iervolino - è stato trasferito nel reparto di degenza ordinaria di Malattie Infettive per la prosecuzione delle cure. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare i medici, gli infermieri e gli operatori socio sanitari che in questi mesi hanno assistito i pazienti coniugando percorsi efficaci di diagnosi e trattamento con l’umanizzazione delle cure, quanto mai necessaria in questa malattia». Nella battaglia per il contenimento e la cura del Covid-19 il Policlinico Federico II di Napoli si è dimostrato una vera e propria eccellenza. La direzione strategica del Policlinico Federico II di Napoli ha infatti realizzato un percorso nascita Covid ed emergenze ostetrico ginecologiche con 4 posti letto, un reparto Covid pediatrico con 5 posti letto. È stata implementata una terapia intensiva con ben 17 posti letto e Tac dedicata, 16 posti letto di malattie infettive e un’ulteriore unità Covid con 8 posti letto di terapia intensiva sono stati realizzati ex novo in modalità di isolamento assoluto dagli altri percorsi. A dimostrazione dell’efficacia di questi percorsi e protocolli messi a punto dalla direzione della Federico II c’è l’assoluta mancanza di “casi secondari” tra altri pazienti e il personale. Un risultato che ha consentito di portare avanti tutte le attività assistenziali garantendo la sicurezza dei pazienti e operatori. «Si chiude così l’esperienza più dura di questi mesi - conclude Iervolino - ma siamo pronti qualora ce ne fosse bisogno, anche se speriamo di no, a riattivarci nuovamente. Ad ogni modo, con una seconda terapia intensiva con 8 posti letto nessun’attività chirurgica subirà più interferenze».

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