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Immatricolazioni all'Unisa, la Cisl critica Tommasetti: "Una rondine non fa primavera"

Il responsabile provinciale Passamano: "Nonostante le strategie messe in campo dal Rettore il numero degli immatricolati presso l’Ateneo salernitano è aumentato di poche unità”

Poche decine di immatricolati in più nell’anno accademico 2017/2018, circa 7.050 rispetto ai 6.910 immatricolati nell’anno accademico 2016/2017. Il numero degli immatricolati di quest’anno, nell’Ateneo salernitano, pur confermando un lieve incremento, rappresenta comunque “un dato al di sotto delle aspettative per l’attuale governance dei campus universitari salernitani”. Lo denuncia il responsabile provinciale della Cisl Università Pasquale Passamano, che spiega: “Nonostante la “nuova stagione” impostata soprattutto su una continua e quotidiana campagna mediatica, che ha messo in evidenza le performance positive del nostro Ateneo rispetto ad altri Atenei della Campania e di tutto il Mezzogiorno d’Italia, il dato definitivo (non ufficiale) ha lasciato rammarico per quanto poteva essere fatto e non è stato fatto!”

Non manca una critica al Rettore Aurelio Tommasetti: “Dai dati in nostro possesso - continua Passamano - dati non ufficiali, in quanto il Rettore Tommasetti, dopo ripetute richieste non ha provveduto ad ufficializzare i dati definitivi, gli unici aspetti incoraggianti che riusciamo a cogliere, riguardano alcuni corsi di studi dell’area scientifica e soprattutto il corso di studi in Giurisprudenza che è riuscito ad arrestare il declino degli ultimi anni, con una inversione di rotta, recuperando qualche immatricolato; il tutto fa ben sperare per il futuro, in considerazione della nomina del nuovo Direttore del Dipartimento, giovane docente motivato e con buoni propositi”.

Gli fa eco il dirigente provinciale Cisl Università e componente del Consiglio di Amministrazione Gerardo Pintozzi: “È di fondamentale importanza migliorare i servizi offerti agli studenti che quotidianamente frequentano i Campus Universitari e l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno soprattutto nel “variegato mondo” del trasposto pubblico che presenta problematiche diverse a seconda dell’ubicazione delle strutture universitarie. Un esempio - aggiunge - su tutti riguarda gli studenti e gli specializzandi che frequentano quotidianamente l’Azienda Ospedaliera e sono costretti, là dove non è possibile usufruire del trasporto pubblico, ad utilizzare il mezzo proprio, trovandosi nella condizione di dover pagare il parcheggio. Situazione che crea sicuramente uno squilibrio rappresentato dal fatto che per gli studenti che frequentano i campus universitari di Fisciano e Baronissi, il parcheggio è completamente gratuito. Altro aspetto rilevante - sottolinea Pintozzi - riguarda il servizio mensa offerto agli studenti e ai lavoratori universitari; servizio che ultimamente non ha registrato lo stesso standard di gradimento degli anni precedenti. Il servizio mensa dell’Università di Salerno ha rappresentato, per diverso tempo, un fiore all’occhiello nel panorama non solo agli atenei della Campania, ma di tutti gli atenei italiani”.

La conclusione è affidata a Passamano, secondo il quale “bisogna rafforzare il rapporto tra ateneo e territorio, quest’ultimo in una fase di impoverimento culturale e di conoscenze dovuto soprattutto alla fuga dei cervelli, nonostante i “sacrifici” economici delle famiglie, attivando nuovi corsi di studio attinenti alle esigenze del territorio, per consentire una crescita economica e sociale e garantire certezze occupazionali ai giovani laureati dell’Università degli Studi di Salerno, che rappresentano una risorsa culturale e professionale che non deve andare dispersa”.

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