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Cronaca Sarno

Incendio a Sarno, il racconto di uno dei ragazzi denunciati: "Ecco cosa abbiamo fatto, chiedo scusa"

Il sedicenne ammette le sue responsabilità e racconta ciò che è accaduto, venerdì pomeriggio, mentre era con gli amici a passeggio sulla montagna ormai distrutta dalle fiamme

Non dormo più la notte. Chiedo perdono a tutta la città”. A parlare per la prima volta, in un colloquio con Il Mattino, è uno dei ragazzi che, venerdì notte, ha appiccato l’incendio che ha distrutto il Monte Saretto di Sarno. Lui, insieme ad altri sei, è indagati a piede libero dalla Procura che sta continuando a svolgere le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e rintracciare tutti i responsabili.

Il racconto choc

Il giovane, scosso per l’accaduto, racconta: “Eravamo in montagna. Abbiamo visto un elicottero che andava a spegnere un incendio a Bracigliano e abbiamo iniziato a scherzare con l’accendino e le foglie per far arrabbiare un nostro amico. All’improvviso ho visto un fuoco, con calci, pietre e terreno pensavo di averlo spento. Ci siamo allontanati. Scendendo ci siamo fermati a una panchina sempre in montagna, nel giro di dieci minuti si era formata una cappa di fumo. Ho alzato gli occhi e ho visto tantissimo fuoco. Siamo corsi via per la paura”. Poi rivela: “Una volta giù, con un amico abbiamo chiamato i vigili del fuoco. Nel giro di mezz’ora Sarno non si vedeva più. C’era fumo ovunque, pioveva cenere. Tra le prime case in zona c’è quella di mia nonna, ho pensato alle persone. Da lontano ho guardato il fuoco, i soccorritori, e ho pensato che avevamo fatto un guaio enorme”.

Il sedicenne si dice pentito per quello che ha fatto e ora vuole essere utile: “Il giorno dopo – aggiunge - sono venuti i carabinieri a casa, in caserma ho detto la verità. Sono pentito di quello che ho fatto, ho distrutto l’ambiente. Non è stato di proposito, lì ci vivono nostri amici, ci sta mia nonna, i miei zii. Una pena è giusta per quello che abbiamo fatto. Ora voglio darmi da fare col volontariato, andare a lavorare, non devo e non voglio fare più guai. Mi scuso con i vigili del fuoco, la protezione civile, hanno fatto un lavoro grandissimo spegnendo il fuoco. La notte non dormo, soprattutto quando piove per il rischio che c’è. Mi scuso con tutta la città se c’è qualcosa da fare io sono qui per recuperare, per aiutare”.     

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