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Cronaca Eboli

"Non sono stato retribuito per la videosorveglianza": indagato il sindaco di Eboli, il commento

Il sindaco: "Constato, senza più sorpresa, di essere ancora una volta l'epicentro di una trama tanto suggestiva, quanto bizzarra, ordita all'interno del perimetro cittadino, che qualcuno sta da tempo seminando con l'odio e la ritorsione giudiziaria"

E' accusato di corruzione in atti contrari ai doveri d'ufficio, peculato, falso ideologico e falso materiale, il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Salerno sulla videosorveglianza comunale. Oltre Cariello sono stati iscritti sul registro degli indagati, l'assessore Ennio Ginetti, la dirigente del settore Urbanistica Lucia Rossi, il dipendente comunale Achille Pirozzi, l'esperto informatico Fabio Ciaglia e il commerciante Gennaro Mastrolia. Il fascicolo è stato aperto già qualche mese fa dal pm Silvio Marco Guarrielo, ma nei giorni scorsi il Gip Alfonso Scermino ha concesso al magistrato una proroga per le indagini.

Il fatto

Infatti, il gip Alfonso Scermino ha prorogato di sei mesi le indagini sul primo cittadino e gli altri coinvolti che il pm della Procura di Salerno, Silvio Marco Guarriello, pensa possano essere responsabili dei reati. La vicenda è quella che ruota attorno all’installazione del nuovo sistema di videosorveglianza nel Comune di Eboli, avvenuta tra il 2017 ed il 2018. A denunciare il sindaco ed alcuni funzionari dell’amministrazione comunale, è stato un tecnico, Fabio Ciaglia che sostiene di aver curato personalmente l’installazione  delle telecamere e di non essere stato pagato per le sue prestazioni. Ciaglia sostiene di aver ricevuto l’incarico di installare gli occhi elettronici, ma agli atti non ci sarebbe alcun atto formale. Anzi. Il sindaco Cariello, in passato, avrebbe detto che l’unico interlocutore del Comune era la società Wind. Ciaglia ha più volte chiesto il compenso (pari a circa 20mila euro) lanciando accuse anche via social all’amministrazione comunale. Poi si è deciso a denunciare tutto ai Carabinieri, documentando il lavoro fatto per la videosorveglianza e le registrazioni dei colloqui con i rappresentanti del Comune.

Il sabotaggio

Ad ogni modo, le nuove telecamere di sicurezza sono costate circa 200mila euro ed hanno sostituito le precedenti ormai obsolete su richiesta della Polizia Locale. D’altronde, prima di essere misteriosamente sabotate, le telecamere hanno permesso di stanare gli autori di fatti criminosi accaduti recentemente ad Eboli. A mettere fuori uso il sistema di videosorveglianza sarebbe stato un hacker. Ma anche su questo indaga la Procura di Salerno. Accertamenti in corso.

Il commento del sindaco  Cariello

"Siamo fiduciosi nell'operato della magistratura. Così come nella trasparenza degli atti prodotti dai nostri uffici e dai nostri funzionari, insieme con l'azione dell'assessore preposto, Ennio Ginetti. Si prosegue nel tentativo di delegittimare il governo della città e gettare fango sulla comunità, ma sono certo che in poco tempo tutto sarà chiarito ed emergeranno le vere responsabilità. Confido nel lavoro della Procura salernitana, di cui riconosco l'imparzialità ed il rigore metodologico nella corretta disamina dei fatti. Ho già dato incarico al mio legale di attrezzare quanto necessario per la rapida definizione della questione. Constato, senza più sorpresa, di essere ancora una volta l'epicentro di una trama tanto suggestiva, quanto bizzarra, ordita all'interno del perimetro cittadino, che qualcuno sta da tempo seminando con l'odio e la ritorsione giudiziaria, così pensando di mascherare la difficoltà di proporre una valida alternativa politica. E', in buona sostanza, solo l'ennesimo tentativo di colmare con il clamore mediatico il vuoto assoluto di idee e progetti politici per il bene comune dei cittadini".

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