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Cronaca Sarno

Allarme inquinamento nel fiume Sarno: i dati di Legambiente

“Gli enti interessati al disinquinamento del Sarno hanno sicuramente proposto ambiziose soluzioni in questi anni, ma ad oggi è evidente che non solo non si riesce a porre un freno all’inquinamento del corso dell’acqua": ha commentato Antonio Giannattasio

Ancora problemi per il fiume Sarno che, secondo quanto riferito da Legambiente, continua il suo stato di sofferenza a causa degli scarichi di reflui urbani e industriali non depurati, inquinamento da fertilizzanti e pesticidi dell’agricoltura e difese naturali ridotte ai minimi termini. "Anche se qualche risultato si interavede all'orizzonte - spiegano dall'associazione ambientalista - resta ancora tanto da fare considerato che ancora oggi più del 55% della popolazione che risiede nell’area non è servita da un impianto di depurazione". Legambiente, infatti, ha analizzato, attraverso le indagini condotte da Goletta del Sarno, i dati del monitoraggio effettuato da alcuni volontari dell'associazione riscontrando nella metà dei punti campionati forti criticità mentre l'80% dei campionamenti lungo canali e corsi secondari presenta livelli di inquinanti considerevoli. L'associazione, quindi, rinnova l'appello alla Regione Campania e agli enti preposti di avviare tutte le azioni per completare al più presto l’indispensabile rete di infrastrutture depurative e intraprendere controlli sempre più serrati contro chi continua a scaricare abusivamente

“I vari enti interessati al disinquinamento del Sarno hanno sicuramente proposto ambiziose soluzioni in questi anni, ma ad oggi è evidente che non solo non si riesce a porre un freno all’inquinamento del corso dell’acqua, ma neanche si è riuscito ad arrestare il consumo di suolo, il disordine insediativo e l’abusivismo edilizio che interessa l’area – ha commentato Antonio Giannattasio della segreteria Legambiente Campania - Fermare i numerosi scarichi industriali e civili che ancora oggi inquinano il Sarno è sicuramente una delle priorità, come quella di procedere alla bonifica delle falde contaminate. Occorre però finalmente adottare in modo sistematico e trasversale criteri di riqualificazione fluviale che orientino qualsiasi intervento in ambito fluviale, a partire dal Grande Progetto Sarno fino alle manutenzioni che a vario titolo si realizzano. Non servono gli interventi spot o le spesso dannose azioni post-emergenza, ma un approccio integrato che passa necessariamente anche per la formazione e la sensibilizzazione della cittadinanza e degli amministratori pubblici" conclude.

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